Veggie life for Veggie people

Consigli e suggerimenti per rendere la nostra spesa etica, green e salutare

Fare la spesa. Un’azione questa che riguarda tutti noi e che rientra appieno tra quelle attività tipiche della nostra vita quotidiana. C’è chi dedica a questa azione più tempo e chi meno, chi preferisce la famosa spesona settimanale e chi tanti piccoli e frequenti acquisti.

Fatto sta che fare la spesa, non deve essere una cosa esclusivamente vincolata alla necessità e alla esigenza più o meno reale di consumare, guidata per lo più dalle regole del marketing e da antiche abitudini.

Fare la spesa dovrebbe diventare un’azione socialmente rilevante.

Mettere nel carrello alimenti di cui conosciamo la provenienza, preferire prodotti sfusi a quelli imballati, preferire la qualità alla quantità e orientarci ad acquisti critici e consapevoli, dovrebbe diventare una regola, un’esigenza per tutelare il nostro futuro.

Fare una spesa sostenibile deve diventare uno stile di vita!

Come far diventare la nostra spesa sostenibile?

Come prima cosa, partiamo dalle basi, come sempre!

Fare una spesa sostenibile significa far sì che i nostri acquisti siano rispettosi dell’ambiente, che abbiano il minor impatto possibile in termini di inquinamento, che non celino sfruttamento di animali, di mano d’opera e di risorse ambientali, che siano in linea con il nostro benessere.

Significa semplicemente essere consapevoli ed informati. Tutto questo significa sostenibile.

Come comportarci in termini pratici?

Ecco i miei suggerimenti.

Acquistate frutta e verdura di stagione.

Questo non solo perché è più vibrante di energia e carica di nutrienti specifici, ma perché, inevitabilmente comporta un minor impatto ambientale. Non desideriamo le fragole a novembre e le castagne a luglio!

Preferite prodotti locali, i cosiddetti prodotti a km zero.

In questo modo riduciamo l’esigenza di lunghi trasporti con naturale riduzione di Co2.

Scegliete i prodotti di piccole aziende artigianali.

Per acquisti di qualità certo, ma soprattutto per promuovere le realtà agricole del nostro territorio, troppo spesso in difficoltà a causa di burocrazia e competizione con i colossi industriali. Cerchiamoli soprattutto nei negozi e nelle bancarelle, ma anche in internet certo, scoviamo realtà di nicchia e sosteniamole con i nostri acquisti! Hanno bisogno di noi, consumatori consapevoli, e noi di loro, produttori etici e appassionati.

Evitate o riducete l’acquisto di alimenti confezionati con imballaggi in plastica.

Se fate attenzione al supermercato per venire incontro alla esigenza di piatti pronti, di verdure o frutta già tagliata, di alimenti da prendere al volo senza perdere tempo, rischiamo davvero di riempire il carrello solo di plastica. Dedichiamo un po’ di tempo in più, cerchiamo con pazienza prodotti con confezioni riciclabili.

Acquistate sfuso.

Purtroppo non è semplice trovare alimenti e prodotti per l’igiene della persona o della casa sfusi, ma interessiamoci. In tal caso saranno degli acquisti non solo rispettosi dell’ambiente, ma anche del nostro portafoglio!

Evitate l’inutile.

Quando fate la spesa, cercate di sviluppare un approccio centrato e consapevole. Non lasciatevi trascinare dal “ho voglia di tutto” finendo per acquistare cibo inutile, cibo che probabilmente non mangerete. Portatevi una lista, cercate di seguirla e non andare troppo oltre!

Comprate meno, ma di qualità, comprate bio.

Una volta si riempivano i carrelli molto spesso per il gusto di approfittare di offerte promozionali, senza porsi domande sulla qualità degli alimenti né tanto meno sulla filiera produttiva alle spalle. Siamo tutti d’accordo il cibo di qualità e biologico costa e spesso comporta dei sacrifici, ma scegliamo la strada del meno.

Poco, gustato e assaporato, ma di massima qualità! Comprare bio è una scelta per noi in primo luogo, per tutelare la nostra salute, ma anche per il fatto che le aziende agricole che lavorano così hanno come principale obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale. Tutelando noi, tuteliamo e rispettiamo l’ambiente.

Evitate gli sprechi e riusate gli avanzi.

Evitare gli sprechi secondo me è possibile facendo spese più piccole e frequenti. Questo ci permette di essere più consapevoli di quello che ci serve realmente, ci permette di avere alimenti più freschi ed evitare che certi prodotti vadano in scadenza.

Abituatevi anche a pesare e memorizzate le quantità. Fare le cose ad occhio porta il rischio di cucinare troppa pasta, di fare troppe verdure gratinate, di esagerare con la zuppa o fare ricette immangiabili. E se qualcosa avanza, riusatelo il giorno dopo, ma con intelligenza e fantasia ovviamente, senza farne una ossessione.

Abituatevi a riusare il riso avanzato, ad esempio, per fare delle polpette, la verdura cotta come ripieno di un tortino di legumi, la frutta troppo matura come dolcificante naturale di una torta!

Usate borse in tessuto portate da casa.

Non solo per evitare la plastica, ma anche i sacchetti biodegradabili. Pare infatti che questi ultimi, non siano propriamente “bio” e che non è vero che si decompongano in 12 settimane ma che invece restino integri ancora dopo parecchi mesi. Le buste di stoffa andrebbero tenute sempre in borsa, utili così anche per un acquisto improvvisato!

Scegliete i negozi vicino a casa.

Raggiungeteli a piedi o in bicicletta, limitate così l’uso dell’auto. Un bene per voi, per fare movimento, un bene per il portafoglio, un bene per la salubrità dell’aria. Portate con voi come aiuto un comodo carrello della spesa!

comprare prodotti locali
comprare sfuso

Riflettiamo!

Mi pongo spesso alcune domande dopo aver fatto i miei acquisti e desidero confrontare con voi le mie riflessioni.

Molti prodotti vegani che acquistiamo rispondono certo a requisiti quali una produzione bio ed etica, ma spesso sono prodotti da aziende estere, alcuni dei prodotti che ho acquistato di recente, ad esempio, provengono da Austria e Germania. Inevitabilmente il trasporto non può che avere un impatto ambientale.

In questi ultimi anni ci siamo abituati ad alimenti non nostri come le alghe, lo zenzero, le noci del Brasile o pecan, oppure semplicemente l’immancabile riso basmati. Ecco, sono tutti alimenti di origine e produzione estera… Allora forse, dovremmo tornare a preferire per le nostre insalate solo del buon riso locale?

Ci siamo abituati anche a portare in tavola una varietà di ingredienti tropicali e non nostrani. Una volta si compravano solo banane e ananas, ora acquistiamo mango, papaia, avocado, passion fruit, maracuia, platani… e spezie in quantità. Inevitabilmente implicando un trasporto. Come anche molti superfood così ricchi di nutrimento, ma certo non prodotti in Italia.

E poi l’agricoltura intensiva, davvero poco rispettosa dell’ambiente…

Sono solo alcune riflessioni, a cui aggiungo anche questa, se volete, una provocazione. Potrebbe essere più sostenibile un uovo ogni tanto proveniente dalle galline libere e allevate con cura nei giusti spazi del nostro agricoltore di fiducia da cui ci riforniamo per la verdura, piuttosto che un burger, seppur vegetale e bio, ma di provenienza estera? Cosa ne pensate?

Non smettiamo mai di porci delle domande, di mantenere vivo il nostro pensiero critico!

“A Natale, naturalmente con noi”, Isabella Vendrame

Consigliamo anche: Come leggere le etichette alimentari in modo consapevole?

Edito da

Isabella Vendrame, ideatrice e conduttrice della serie Genuino Gluten Free, segue da diversi anni un’alimentazione vegetale e senza glutine, uno stile alimentare che le ha ridato salute, sorriso e benessere. Psicologa oltre che scrittrice ed attrice, segue attraverso consulenze online chi necessita di sostegno emotivo, motivazionale e pratico durante la delicata fase del cambio di alimentazione e di stile di vita. Si occupa anche di tecniche di rilassamento e mindfullness. Suo il blog Naturalmente Free in cui trovare articoli e ricette.

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO