Sono frutti poco consumati, ma deliziosi e ricchi di nutrimento. Scopriamo insieme come mangiare e sbucciare i fichi d’india
A fine estate troviamo nei negozi e dal fruttivendolo dei frutti colorati e ricoperti di piccole spine. Sono i fichi d’india, frutti tipici del sud Italia, ancora poco conosciuti e consumati altrove. Come si mangiano e come si sbucciano i fichi d’india? Fare chiarezza è un modo per superare la diffidenza, la non abitudine e provare ad assaggiarli.
Probabilmente è proprio per l’aspetto inusuale, per la scorza dura e per la presenza di piccole spine che questo frutto non si è così largamente diffuso. Li notiamo, però, per via dei loro meravigliosi colori come giallo, arancione, rosso e per la forma più o meno tondeggiante.
Fichi d’india, curiosità
I fichi d’india si chiamano così perché sono arrivati a noi, come tanti altri frutti ed ortaggi, grazie a Cristoforo Colombo, che come tutti sappiamo era convinto di essere approdato in India più che in America. Questi frutti erano consumati dagli Aztechi che li chiamavano “nopali”.
La produzione dei fichi d’india, oggi, è quasi esclusivamente siciliana, dove questi frutti hanno avuto due riconoscimenti DOP riguardo il Ficodindia dell’Etna DOP e il Ficodindia del Cono DOP.
Lo sapete che si possono mangiare anche le foglie della pianta di fichi d’india? Sono ricche di mucillagini, gastroprotettrici e cicatrizzanti. Da provare, magari per un estratto con carote e zenzero, benefico per stomaco ed intestino.
Fichi d’india proprietà e benefici
I fichi d’india sono ricchi di acqua quindi molto idratanti e ricchi di fruttosio che garantisce una carica immediata di energia. Per questo, infatti, questi frutti sono sempre stati consumati in abbondanza da contadini e bracciati per sostenere il lavoro faticoso nei campi. Sono inoltre ricchi di potassio e magnesio oltre che di vitamine del gruppo B. La ricchezza di fibre li rende alleati dell’intestino e frutti estremamente depurativi.
Come si sbucciano i fichi d’india?
Non è difficile sbucciare i fichi d’india, basta solo fare un po’ di attenzione alle spine. Per rendere le spine morbide e maneggiare con sicurezza i frutti basta immergere i fichi d’india in una bacinella d’acqua per circa un’ora. A volte è solo sufficiente tenerli qualche minuto sotto il getto di acqua fresca del rubinetto. A questo punto, è possibile incidere il frutto, meglio nella sua lunghezza, togliere la buccia ed estrarre la polpa.
Come si mangiano i fichi d’india?
Innanzitutto scegliete frutti sodi e dal colore brillante, di solito quelli con la buccia rosso rubino e al loro interno una polpa scura e violacea sono i più maturi. La polpa va ripulita dai semi che, certo, sono edibili, ma duri da masticare e potrebbero irritare l’intestino. Meglio quindi eliminarli o sputarli.
Il consumo ideale è quello a crudo anche per beneficiare della vitamina C e delle numerose vitamine del gruppo B anche queste termolabili. A colazione consiglio di schiacciare la polpa con una forchetta e spalmarla come fosse una marmellata sopra a un biscotto casalingo o una galletta di riso integrale oppure mescolare la polpa al porridge.


Provate anche ad unire la polpa a uno yogurt di soia, magari insieme a delle noci per una merenda nutriente e saziante. Buonissimo è anche il frullato con latte di riso, un fico d’india e mango o ananas oppure papaia, per un piacevolissimo sapore esotico. La polpa inoltre si presta sicuramente per realizzare una marmellata fatta in casa, magari senza zucchero.
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