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Dopo le feste? Minestre, zuppe e vellutate!

Come orientarsi tra le infinite varianti di minestre, zuppe e vellutate che si possono realizzare. Da un’idea di Isabella Vendrame

Per rimetterci in sesto dopo le feste, per depurarci e smaltire i chili di troppo, sono necessarie minestre, zuppe e vellutate. Sono il confort food per eccellenza. Un cibo che coccola, che sa di semplicità e di casa, di protezione e di ricordi di infanzia. Riscaldano, non pesano sulla digestione, nutrono, saziano e aiutano a reintegrare liquidi e minerali.

Sono colorate, profumate ed appetitose, un vero tocco di allegria in tavola anche quando lo stress da ripresa dell’anno ci rende nervosi e di pessimo umore.

Amo prepararle in modo semplice, con verdure di stagione, senza l’uso di dadi o insaporitori come parmigiano o pecorino, facendomi guidare da colori e profumi.

Minestre e minestroni, zuppe e vellutate.

A volte questi termini si usano come sinonimi, ma in realtà ognuno di loro ha delle precise caratteristiche in base agli ingredienti usati.

La Minestra

Lo sapete che il suo nome deriva da minestrare, cioè amministrare, perché veniva servita in tavola dal capofamiglia? La sua consistenza è più liquida, può essere a base di verdure o di carne, a cui vengono aggiunti riso, pasta, oppure i tortellini, un vero classico italiano.

La nostra versione sarà naturalmente con un brodo vegetale possibilmente fatto in casa. Il mio è come quello che faceva mia nonna, con zucchine, sedano, carota e un pezzetto di patata. Se optate per la scelta di un dado, acquistatelo bio, ovviamente vegetale e senza aggiunta di glutammato. A questo se aggiungiamo del semplice riso o della pastina di mais o riso, otterremo un piatto naturalmente senza glutine.

La zuppa

Non prevederebbe i cereali, ma solo le verdure tagliate a pezzi, i legumi e del pane di accompagnamento. La parola zuppa deriva dal termine gotico suppa, ovvero fetta di pane inzuppata. Nel Medioevo era usanza dei signori mangiare carni e altre vivande sopra grosse fette di pane, che in pratica sostituivano i piatti. Alla fine dei pasti gli avanzi di questo pane, impregnato di condimenti di carne e di altri cibi, veniva donato alla servitù che lo metteva in pentola con verdure ed acqua… ottenendone una zuppa!

Oggi al posto del pane si preferisce aggiungere una quota di cereali direttamente nel piatto. Ed ecco quindi che le nostre zuppe si arricchiscono di riso integrale, di grano saraceno, di miglio, sorgo o, ad esempio, amaranto. Il mondo dei cereali e pseudocereali senza glutine ci offre davvero una grande varietà di chicchi per dare ogni volta sapore e nutrimento nuovo alle nostre ricette.

Il Minestrone

È una minestra più consistente e maggiormente ricca di verdure.  Il termine è nato dopo la scoperta dell’America quando in Europa sono arrivati ingredienti come patate, mais e fagioli che davano maggiore consistenza al tradizionale piatto di minestra.

Il passato di verdura

Di solito lo si fa per i bambini o per chi nelle minestre non ama troppo vedere e sentire le verdure a pezzi poiché queste vengono frullate insieme fino ad ottenere una consistenza cremosa. Al posto del frullatore si può usare anche il passaverdure, ottimo per trattenere le bucce dei legumi e migliorare la digeribilità.

La Vellutata

Oggi molto di moda, simile al passato di verdura, ma di solito più densa e composta al massimo da 2 o 3 tipi di verdure come zucca e carote, patate e porri, patate e cavolfiore, zucchine e cicoria. Può essere addensata con dell’amido di mais o della fecola di patate, oppure si può aggiungere della panna vegetale.

Qualunque sia il piatto che decidiamo di preparare ricordiamo alcuni accorgimenti:

  1. Scegliamo verdure fresche e stagionali: d’inverno la fanno da padrone broccoli, carote, cavolfiori, zucche, cavolo nero, sedano, spinaci, topinambur, patate, porri, cime di rapa, legumi secchi, cavolini di Bruxelles, bietole, cavolo romanesco, rape, funghi e finocchi.
  2. Condiamo le nostre minestre e zuppe con dell’olio extravergine di oliva aggiunto a crudo.
  3. Se desideriamo, aggiungiamo spezie scaldanti ed erbe aromatiche come curcuma, zenzero, cumino, pepe, timo e rosmarino.
  4. Se vogliamo rendere particolarmente benefica la nostra ricetta, oltre che saporita, aggiungiamo ad ogni piatto mezzo cucchiaino di miso di riso, un alimento questo benefico della cucina giapponese. Aggiungetelo alla fine in modo il calore non ne deteriori enzimi e nutrienti.

Isabella Vendrame

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minestrone
zuppa
Edito da

Psicologa food coach, esperta di alimentazione ed igiene naturale, di tecniche di rilassamento e mindfulness, vegan food blogger, segue attraverso consulenze online le persone nel cambio di alimentazione e di stile di vita. Conduttrice radio/tv, attrice ed autrice di libri per bambini e ragazzi. Suo il blog www.isabellavendrame.com in cui trovare articoli e ricette. Segue da diversi anni un'alimentazione vegetale e senza glutine, genuina e naturale, uno stile di vita che le ha regalato salute, sorriso e benessere.

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