Approfondiamo insieme come si coltivano i germogli, questi piccoli e preziosi concentrati di vita
Ci hanno insegnato a coltivare i germogli fin da bambini, e vedere spuntare la vita da quello che pensavamo essere solo un semplice fagiolo, ci ha riempito di stupore e soddisfazione. Poi tutto è finito lì, senza spiegarci che questo stupefacente gioco si poteva ottenere a casa, anche nella nostra camera, che potevamo utilizzare tanti semi diversi e, soprattutto, che potevamo mangiare quello che avevamo creato.
I germogli sono senza dubbio l’alimento più facile da autoprodurre, anche da chi non ha alcuna pratica con la coltivazione. Una cosa che si può inizialmente sperimentare così, solo per gioco, magari da affidare alle cure dei nostri figli, anche se sono sicura diventerà ben presto un gesto automatico e desiderato.
Cosa è necessario avere per coltivarli? Vi servono semplicemente…
- I semi
- Un germogliatore
- Un luogo adatto
Come scegliere i semi?
Possiamo scegliere, mescolare ed alternare semi di cereali, di legumi e di ortaggi.
I più utilizzati tra i cereali sono quelli di riso, grano saraceno e farro, tra i legumi quelli di fagiolo mung, di piselli, lenticchie, soia gialla e ceci, tra gli ortaggi quelli di ravanello, fieno greco, erba medica, trifoglio, crescione, rucola, cavolo.
Nella scelta servono alcune accortezze. Scegliamoli sempre da agricoltura biologica, che sia presente il riferimento per uso alimentare. Assicuratevi nel caso di cereali che questi siano integrali e non decorticati.
Molti si chiedono se servono per forza semi specifici da germoglio. Tecnicamente no, potremmo usare il nostro riso integrale piuttosto che le nostre lenticchie, ma è una scelta consigliabile e sicura. Questo perché molti semi in commercio vengono lavorati per evitare che germoglino prima di arrivare sugli scaffali dei negozi. Chi coltiva semi specifici per la germogliazione si prende molta cura della loro raccolta e pulizia per assicurarsi che i semi che vendono siano privi di batteri nocivi e altri agenti patogeni che potrebbero prosperare nell’ambiente di germinazione.
Facciamo infine attenzione con certi semi che potremmo definire “mucillagginosi” (quali, ad esempio, semi di crescione, senape, lino, basilico, rucola, chia, psillo, etc) che per loro natura al primo contatto con l’acqua si circondano di gelatina facendo riserva di umidità utile per favorire la germogliazione. Questa stessa gelatina, però, occlude quasi sempre la possibilità di un drenaggio necessario al ricambio.
Il germogliatore GermoglioSì, ad esempio, è stato pensato proprio con una speciale superficie di segmenti che consente di far germogliare anche questi semi mucillagginosi a condizione che siano max 10 grammi a vassoio distribuiti in tutta la sua superficie o anche addizionati ad altri semi di tipo diverso.
Quale strumento usare? Meglio un germogliatore o un contenitore casalingo fai da te?
Il linea generale i semi si possono coltivare ovunque e per far germogliare la maggior parte dei semi potrebbe essere sufficiente un semplice barattolo di vetro, un piattino da tavola o un sacchettino di lino.
Io ho iniziato in questo modo, ma sinceramente il rischio di abbandono è alto… Soprattutto quando non si è ancora sicuri, si rischia di creare muffe, di ammassare tra loro i semi e di pasticciare un po’ finendo per innervosirsi e ritenere la coltivazione dei germogli, erroneamente, qualcosa di complicato. Acquistare un germogliatore, con delle vaschette studiate ad hoc, che permetta il drenaggio dell’acqua, che si possa coprire, pulire facilmente e che permetta di “far vivere i semi”, facilita davvero tutto! In fondo con un costo davvero ridotto, possiamo costruire un piccolo spazio dedicato a questa pratica, garantendo ordine, pulizia e poco impegno.
Dove coltivare i germogli e posizionare il nostro germogliatore?
Volendo dalla cucina, al salotto, alla camera, purché questo spazio sia lontano da fonti di calore come fornelli o un termosifone, che ci sia luce, ma non il sole diretto.


Cosa bisogna fare per iniziare la germogliazione dei nostri semi?
Una volta scelti i semi, il primo passo è l’ammollo. Dobbiamo semplicemente lasciarli per un certo periodo di tempo in ammollo in acqua. Questo servirà ad attivare (o meglio, a riattivare) il seme dalla sua fase di dormienza. Può essere sufficiente un bicchiere da riempire con acqua a temperatura ambiente circa per metà, se ammollate 2/3 cucchiai di semi. Lasciamoli lì per 8-10 ore (o altro tempo se diversamente indicato sulla confezione dei semi acquistati).
Successivamente, è necessario scolare l’acqua aiutandoci con un passino e sciacquare i semi un paio di volte. Ora dobbiamo solo posizionarli sul vassoio del germogliatore, senza ammassarli.
Il grosso del lavoro è fatto e il più spetta ora ai semini. Il nostro compito sarà solo di ricordarci di annaffiarli 2 o 3 volte al giorno, delicatamente con un piccolo getto di acqua né troppo fredda né calda e lasciare che l’acqua di rilascio venga raccolta nel contenitore sottostante.
Già dopo il primo giorno vedremo i semi gonfiarsi leggermente e la pellicina rompersi. I semi sono pronti per germogliare. Di solito sono necessari almeno 4 o 5 giorni prima di poterli consumare, aspettando che crescano di alcuni centimetri. Ricordiamo che il tempo di crescita varia in base ai semi, alla temperatura e alla luce.
Possiamo consumarli, così, attingendo con le mani dalla vaschetta la quantità desiderata e sciacquandoli per far staccare eventuali residui, oppure prenderli tutti e conservarli in una scatola per alimenti in frigorifero.
Più facile a farsi che a dirsi, vedrete!
Presto i miei consigli per portare in tavola in modo fantasioso i nostri germogli.
laura | Dicembre 28, 2020
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buongiorno, perche’ a me si incastrano le radicine netro i buchi del germinatore e si spezzano quando li prelevo ? come fare per ovviare a questo problema ?
grazie
Julia Ovchinnikova | Gennaio 5, 2021
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Ciao Laura, che germogliatore stai utilizzando? Te lo chiedo perché il germogliatore GermogloSì, ha un fondale ingegnerizzato apposta per far si che le radici si sfilino senza spezzarsi. La forma particolare delle scanalature è stata studiata sia per estrarre incolumi le radici, sia per alloggiare in modo più funzionale le varie tipologie di semi.