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Un cereale sempre più conosciuto ed apprezzato, scopriamo insieme perché il miglio fa bene e come cucinarlo

Un tempo era molto consumato e diffuso. Da alcuni anni è stato riscoperto e ora il miglio occupa un posto di riguardo nelle cucine di molti italiani. Scopriamo insieme perché il miglio fa bene e come cucinarlo.

Era alimento base per i sumeri e per intere popolazioni in Africa e in India. Sembra che addirittura il pane azzimo di Gesù fosse a base di miglio. Qui in Italia lo abbiamo sempre conosciuto solo come il mangime degli uccellini, in realtà, il miglio, è il sesto cereale per importanza al mondo e sostiene circa un terzo della popolazione mondiale.

Il miglio, antico cereale, dai chicchi gialli piccoli e tondi, teneri e dal gusto delicato leggermente dolce, era consumato sotto forma di polenta, usato per fare un pane utile per “eliminare gli umori superflui” come riportato dall’antica scuola medica medioevale salernitana e quando si induriva, veniva macinato e usato per fare dei gnocchetti.

La primavera è la stagione migliore per abituarci a portare in tavola il miglio e, se mai fatto, provare a cucinarlo. Le sue caratteristiche nutrizionali lo rendono alleato del nostro benessere, oltre che ingrediente delicato e gustoso per i nostri piatti.

Miglio, perché fa bene?

  1. È facilmente digeribile. Il miglio è spesso indicato nell’alimentazione dei bambini, ideale anche durante lo svezzamento, in gravidanza e nell’alimentazione degli anziani, spesso inappetenti. Il miglio non contiene glutine ed è pertanto adatto a chi è celiaco e a tutti coloro che desiderano seguire un’alimentazione senza o a basso contenuto di glutine.
  2. È ricco di vitamine e minerali. Il miglio è un chicco in cui si concentra tutto quello di cui abbiamo bisogno per stare bene. Provitamina A, vitamina E, vitamine del gruppo B, magnesio, ferro, fosforo, fluoro e silicio. Tutto questo lo rende energizzante e remineralizzante, utile quando si è debilitati e spossati dopo una malattia. A questo si aggiungono grassi insaturi, antiossidanti quali la quercitina e una buona quantità di proteine.
  3. È un potente antinfiammatorio e un alimento depurativo. Il miglio è l’unico cereale non acidificante, questo lo rende prezioso in caso di gastrite e a chi soffre di acidità di stomaco. In generale è un alimento prezioso per spegnere i focolai di infiammazione, riequilibrare l’acidità dell’organismo e neutralizzare le tossine acide accumulate soprattutto durante l’inverno.
  4. Regola l’intestino e previene la stipsi. Il miglio è ricco di fibre, delicate e in grado di agire nella pulizia del colon rimuovendo le tossine.
  5. Fa bene a denti, unghie e capelli. Il miglio contiene silicio, minerale che stimola la formazione della cheratina. Da consumare soprattutto nel cambio di stagione per prevenire la caduta dei capelli e renderli forti e luminosi.
  6. Riduce colesterolo e pressione. Il miglio grazie al contenuto importante di potassio e magnesio favorisce la regolarizzazione della pressione, oltre a questo, il cereale contiene fitosteroli e lecitina dall’azione ipocolesterolemizzante.
  7. Favorisce il recupero muscolare. Utile per gli sportivi, il miglio contiene acido glutammico utile per il recupero muscolare.
miglio, Isabella Vendrame
miglio, piccioni

Per tutti questi benefici è bene abituarsi ad inserire il miglio nella nostra alimentazione almeno una volta alla settimana.

Il miglio, come si cucina?

Cucinare il miglio è molto facile.

Come prima cosa acquistiamo un prodotto di qualità e bio, magari di qualche azienda locale. Prima di consumarlo è importante sciacquarlo un paio di volte per eliminare le impurità e le eventuali saponine, ma questa è una prassi che bisognerebbe fare con tutti i chicchi.

Possiamo ammollarlo un paio di ore, questa fase non è indispensabile, permette di ridurre un poco la cottura.

Il miglio si cucina per assorbimento in una quantità d’acqua pari circa a due volte, a mio avviso anche tre volte, il suo peso. Quindi se dobbiamo cucinare 200 gr di miglio, lo faremo bollire in circa 500-600 ml di acqua salata. La cottura richiede circa 20 minuti. Se non possiamo seguirlo e temiamo che si appiccichi alla pentola, aumentiamo il volume di acqua, bolliamo e poi scoliamo.

Una volta cotto il miglio, va fatto riposare e sgranato con una forchetta come fosse un cuscus. Lo possiamo condire con verdure e legumi a piacimento e portarlo in tavola a temperatura ambiente come fosse un’insalata di chicchi oppure caldo e mantecato con olio tipo risotto. Lo possiamo frullare insieme a ceci o verdure come zucchine e zucca e realizzare delle polpette da cucinare in forno.

A me il miglio piace molto dentro le zuppe, da far bollire insieme alle verdure. È perfetto anche per addensare le vellutate e renderle più nutrienti e sazianti, realizzando delle vere e proprie creme ricche di vita.

Il miglio può essere consumato anche sotto forma di fiocchi, di chicco soffiato e di bevanda vegetale, tutti modi per aumentare le possibilità di portalo in tavola e beneficiare delle sue virtù.

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Edito da

Psicologa food coach, esperta di alimentazione ed igiene naturale, di tecniche di rilassamento e mindfulness, vegan food blogger, segue attraverso consulenze online le persone nel cambio di alimentazione e di stile di vita. Conduttrice radio/tv, attrice ed autrice di libri per bambini e ragazzi. Suo il blog www.isabellavendrame.com in cui trovare articoli e ricette. Segue da diversi anni un'alimentazione vegetale e senza glutine, genuina e naturale, uno stile di vita che le ha regalato salute, sorriso e benessere.

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