Un cereale sempre più conosciuto ed apprezzato, scopriamo insieme perché il miglio fa bene e come cucinarlo
Un tempo era molto consumato e diffuso. Da alcuni anni è stato riscoperto e ora il miglio occupa un posto di riguardo nelle cucine di molti italiani. Scopriamo insieme perché il miglio fa bene e come cucinarlo.
Era alimento base per i sumeri e per intere popolazioni in Africa e in India. Sembra che addirittura il pane azzimo di Gesù fosse a base di miglio. Qui in Italia lo abbiamo sempre conosciuto solo come il mangime degli uccellini, in realtà, il miglio, è il sesto cereale per importanza al mondo e sostiene circa un terzo della popolazione mondiale.
Il miglio, antico cereale, dai chicchi gialli piccoli e tondi, teneri e dal gusto delicato leggermente dolce, era consumato sotto forma di polenta, usato per fare un pane utile per “eliminare gli umori superflui” come riportato dall’antica scuola medica medioevale salernitana e quando si induriva, veniva macinato e usato per fare dei gnocchetti.
La primavera è la stagione migliore per abituarci a portare in tavola il miglio e, se mai fatto, provare a cucinarlo. Le sue caratteristiche nutrizionali lo rendono alleato del nostro benessere, oltre che ingrediente delicato e gustoso per i nostri piatti.
Miglio, perché fa bene?
- È facilmente digeribile. Il miglio è spesso indicato nell’alimentazione dei bambini, ideale anche durante lo svezzamento, in gravidanza e nell’alimentazione degli anziani, spesso inappetenti. Il miglio non contiene glutine ed è pertanto adatto a chi è celiaco e a tutti coloro che desiderano seguire un’alimentazione senza o a basso contenuto di glutine.
- È ricco di vitamine e minerali. Il miglio è un chicco in cui si concentra tutto quello di cui abbiamo bisogno per stare bene. Provitamina A, vitamina E, vitamine del gruppo B, magnesio, ferro, fosforo, fluoro e silicio. Tutto questo lo rende energizzante e remineralizzante, utile quando si è debilitati e spossati dopo una malattia. A questo si aggiungono grassi insaturi, antiossidanti quali la quercitina e una buona quantità di proteine.
- È un potente antinfiammatorio e un alimento depurativo. Il miglio è l’unico cereale non acidificante, questo lo rende prezioso in caso di gastrite e a chi soffre di acidità di stomaco. In generale è un alimento prezioso per spegnere i focolai di infiammazione, riequilibrare l’acidità dell’organismo e neutralizzare le tossine acide accumulate soprattutto durante l’inverno.
- Regola l’intestino e previene la stipsi. Il miglio è ricco di fibre, delicate e in grado di agire nella pulizia del colon rimuovendo le tossine.
- Fa bene a denti, unghie e capelli. Il miglio contiene silicio, minerale che stimola la formazione della cheratina. Da consumare soprattutto nel cambio di stagione per prevenire la caduta dei capelli e renderli forti e luminosi.
- Riduce colesterolo e pressione. Il miglio grazie al contenuto importante di potassio e magnesio favorisce la regolarizzazione della pressione, oltre a questo, il cereale contiene fitosteroli e lecitina dall’azione ipocolesterolemizzante.
- Favorisce il recupero muscolare. Utile per gli sportivi, il miglio contiene acido glutammico utile per il recupero muscolare.


Per tutti questi benefici è bene abituarsi ad inserire il miglio nella nostra alimentazione almeno una volta alla settimana.
Il miglio, come si cucina?
Cucinare il miglio è molto facile.
Come prima cosa acquistiamo un prodotto di qualità e bio, magari di qualche azienda locale. Prima di consumarlo è importante sciacquarlo un paio di volte per eliminare le impurità e le eventuali saponine, ma questa è una prassi che bisognerebbe fare con tutti i chicchi.
Possiamo ammollarlo un paio di ore, questa fase non è indispensabile, permette di ridurre un poco la cottura.
Il miglio si cucina per assorbimento in una quantità d’acqua pari circa a due volte, a mio avviso anche tre volte, il suo peso. Quindi se dobbiamo cucinare 200 gr di miglio, lo faremo bollire in circa 500-600 ml di acqua salata. La cottura richiede circa 20 minuti. Se non possiamo seguirlo e temiamo che si appiccichi alla pentola, aumentiamo il volume di acqua, bolliamo e poi scoliamo.
Una volta cotto il miglio, va fatto riposare e sgranato con una forchetta come fosse un cuscus. Lo possiamo condire con verdure e legumi a piacimento e portarlo in tavola a temperatura ambiente come fosse un’insalata di chicchi oppure caldo e mantecato con olio tipo risotto. Lo possiamo frullare insieme a ceci o verdure come zucchine e zucca e realizzare delle polpette da cucinare in forno.
A me il miglio piace molto dentro le zuppe, da far bollire insieme alle verdure. È perfetto anche per addensare le vellutate e renderle più nutrienti e sazianti, realizzando delle vere e proprie creme ricche di vita.
Il miglio può essere consumato anche sotto forma di fiocchi, di chicco soffiato e di bevanda vegetale, tutti modi per aumentare le possibilità di portalo in tavola e beneficiare delle sue virtù.
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