A novembre portiamo in tavola le patate dolci. Scopriamo insieme perché fanno bene e in cosa sono differenti dalle patate tradizionali
L’autunno è la stagione migliore in cui gustare tuberi e radici. Scopriamo oggi le patate dolci, conosciute anche come patate americane, perché fanno bene e in cosa sono differenti rispetto alle patate tradizionali.
Tuberi e radici ci portano alla terra e ci conduco a un intimo incontro con la natura. Questi alimenti raccolgono tutta l’energia del suolo, vibrano di vita, e sono pronti per regalarcela se solo siamo in grado di accoglierla.
Questo è il momento giusto per iniziare a portare in tavola le patate americane, insieme a carote, topinambur, sedano rapa, rape bianche e rosse.
Patate dolci o patate americane, cosa sono?
Le patate dolci sono conosciute anche come patate americane o batate. A casa mia ci sono sempre state le patate americane, quelle bianche e farinose, mentre negli ultimi anni ho scoperto quelle arancioni, più diffuse con il nome di patate dolci o batate.
Si tratta in ogni caso di radici tuberose originarie del continente americano. Possono essere arancioni, bianche, beige, viola, fuori quanto dentro. La forma è allungata, la buccia sottile e liscia. La patata dolce arancione è più dolce rispetto a quella a pasta bianca, ha una polpa più umida, a crudo risulta più dura e si ammorbidisce con la cottura. La patata dolce a pasta bianca è meno dolce e più farinosa.
Il nome è legato al gusto particolarmente dolce, indubbiamente diverso da quello delle classiche patate, che ricorda la zucca o le castagne.
La maggior parte di queste radici che troviamo nei negozi è di provenienza estera, ma è possibile trovarle anche italiane e bio. Preferiamo ovviamente queste ultime. In Veneto viene coltivata la patata dolce di Anguillara e Stroppare, oltre che la patata americana di Zero Branco, entrambe a pasta bianca, in Puglia, la patata dolce dell’agro leccese, rossa o bianca.
Patate dolci, fanno bene?
Le patate americane fanno bene, la risposta è affermativa. Scopriamo insieme perché.
- Sono ricche di antiossidanti. In modo particolare nelle patate dolci arancioni vi è contenuto molto importante di carotenoidi, preziosi per il benessere della pelle, della vista, in grado di ridurre infiammazione ed invecchiamento. A questo si aggiungono flavonoidi ed antociani.
- Sono quindi un alimento molto nutriente. Contengono vitamina C, motivo valido per provare ad assaggiarle crude in insalata, pro vitamina A, vitamina B6 e vitamina E. A queste si aggiungono minerali quali potassio in primis, ma anche fosforo, manganese, calcio e ferro.
- Sono ricche di fibre, importante per la salute dell’intestino.
- Riducono glicemia e colesterolo. La buccia contiene una sostanza antiossidante, il caiapo, in grado di ridurre la glicemia a digiuno e il colesterolo. Essendo questa sottile, è possibile tranquillamente mantenerla in cottura, evitando di sbucciare le patate. Salutare e comodo!
- Hanno un contenuto indice glicemico.


Batate, quali differenze con le patate tradizionali?
Negli ultimi anni si è diffusa l’idea che le batate sono più salutari rispetto alle patate tradizionali e quindi da preferire. Si tratta di due alimenti completamente diversi e il buon senso ci suggerisce di alternarli per godere dei benefici di entrambi, oltre che per variare gusto e consistenze.
Vediamo quindi le principali differenze tra patate dolci e patate tradizionali.
- La patata dolce è una radice mentre le patate tradizionali sono tuberi.
- La patata dolce non appartiene alla famiglia delle solanacee come le patate tradizionali, quindi, in caso di difficoltà nella digestione delle solanacee, le patate americane diventano un’ottima alternativa.
- Le patate dolci hanno un indice glicemico inferiore a quello delle patate tradizionali, nonostante il sapore dolce. In caso quindi di glicemia alta è certamente meglio preferire le patate americane. Ricordo comunque che, se consumate insieme a verdura cruda e con legumi, le patate tradizionali non creano il picco glicemico altrimenti causato da un piatto di patate fritte consumato come snack.
- Seppur ricche di potassio, le patate dolci contengono una quantità minore di questo minerale rispetto alle patate tradizionali.
- Entrambe, patate dolci e tradizionali, hanno un analogo contenuto calorico. Forniscono circa 90 calorie in 100 grammi di alimento cotto. Se volete dimagrire, quindi, non ha senso sostituire le patate con le batate.
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