Scopriamo insieme le piante adattogene e in che modo possono essere utili per il nostro benessere psicofisico
Siamo continuamente sottoposti a dei cambiamenti e questi cambiamenti inevitabilmente logorano il nostro equilibrio psicofisico e le nostre energie. Esistono delle piante chiamate adattogene in grado di sostenerci ed aiutarci a superare questi momenti, scopiamo insieme cosa sono, quali sono e a cosa servono.
La natura come sempre si rivela alleata del nostro benessere e ci mette a disposizione delle piante che contengono dei particolari principi attivi che aiutano il nostro organismo e la nostra mente ad adattarsi alle condizioni esterne. Adattarsi significa quindi riportarci in equilibrio psicofisico e ritrovare energia, forza e positività.
Le piante adattogene in un certo senso ci allenano a fronteggiare lo stress e a superare tutte le situazioni di cambiamento come il cambio di ritmo sul lavoro, ma anche semplicemente il cambio di stagione o quello legato al cambio dell’ora, un periodo di particolare tensione sul lavoro. Ci aiutano anche a fronteggiare le diverse fasi della vita come, ad esempio, la gravidanza, la menopausa, a superare una situazione di lutto o malattia.
Piante adattogene, a cosa servono?
Le piante adattogene sono un utile aiuto per fronteggiare tutti gli stati di stanchezza psicofisica, di lieve depressione ed astenia, stati di insonnia e nervosismo. Aiutano inoltre ad innalzare il tono dell’umore e mantenere alta la concentrazione, sono utili per ritrovare energia e forza.
Quando il nostro organismo è sottoposto ad un cambiamento, è costretto a rompere un equilibrio, ad uscire da una cosiddetta zona di confort, mandando al nostro cervello dei segnali precisi trasmessi attraverso il rilascio di alcuni ormoni come, ad esempio, il cortisolo.
Queste piante con i loro principi attivi sono in grado di modulare l’azione dei questi ormoni aiutandoci a rendere il nostro organismo nuovamente efficiente, in grado di rispondere ai cambiamenti ambientali ed in equilibrio.
Piante adattogene, quali sono?
Si tratta per lo più di piante che allo stato naturale nei territori dove crescono devono affrontare dei continui adattamenti a causa delle condizioni climatiche spesso impervie come, ad esempio, la rodiola che cresce ad elevate altitudini in Siberia, Mongolia, Alaska e Canada.
Le più conosciute e quelle il cui uso a scopo benefico è maggiormente diffuso sono appunto la rodiola rosea, il ginseng coreano, la maca o ginseng peruviano, l’eleuterococco, la schisandra e l’astragalo.
Tra tutte la più studiata ed apprezzata per i suoi effetti è la rodiola rosea, già nel passato usata in Siberia dalle popolazioni locali per alleviare la stanchezza e i disagi psicofisici causati dal difficile adattamento alle condizioni ambientali. Si rivela utile quindi per trovare energia, per rinforzare il sistema immunitario, ma anche per sostenere le funzioni cognitive e ritrovare buon umore e positività.


Il ginseng e la maca, sono particolarmente note, invece, per agire come tonici e rinvigorenti, l’eleuterecocco per il sostegno delle funzioni cognitive e dello stress mentale. La schisandra stimola il sistema nervoso centrale e rinforza il sistema immunitario, aiuta a contrastare gli stati depressivi ed ansiosi. Mentre l’astragalo è noto anche per una spiccata azione cardiotonica, oltre che essere usato dalla medicina cinese come aiuto per aumentare la forza vitale.
Piante adattogene, come usarle
Le piante adattogene possono essere prese per periodi brevi o lunghi in base alle necessità. Sono usate sotto forma di estratto secco o di macerato glicerico in gocce. Gli estratti secchi nello specifico consentono di assumere in modo concentrato i principi attivi titolati di queste piante. Chiedete sempre consiglio a un professionista o al vostro erborista di fiducia.
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