Scopriamo insieme come usare il tarassaco in fitoterapia e quali sono i benefici di questa pianta alleata della salute
Marzo è il mese giusto per iniziare a depurarci e a ripulire il nostro organismo dalle tossine accumulate durante l’inverno. La fitoterapia ci viene in aiuto, scopriamo insieme come usare il tarassaco e quali sono i suoi benefici.
Il tarassaco, conosciuto anche come dente di leone, è una pianta che cresce spontanea sui prati, in montagna, tanto quanto in città. La riconosciamo per i suoi fiori gialli e luminosi che iniziano a sbocciare proprio in questa stagione, per le foglie lunghe e dentate, per i famosi soffioni dell’estate.
Possiamo consumare questa pianta raccogliendola fresca sui prati e aggiungendola alle nostre insalate o usandola per ricette cotte similmente a quanto facciamo con la cicoria. Si possono consumare le foglie tanto quanto i fiori.
Per trarre maggiormente benefici per la nostra salute, il tarassaco può essere usato come fitoterapico, un rimedio naturale che può aiutarci a prenderci cura di noi.
Tarassaco, quali benefici?
In fitoterapia il tarassaco è usato da secoli come rimedio soprattutto per la cura del fegato, collegandolo al colore intenso dei suoi fiori, il giallo, come la bile. Il suo nome deriva dai due termini greci “taraxn” e cioè disordine e “akos”, rimedio. È stato quindi da sempre usato come rimedio contro i disordini dell’organismo.
I principi attivi del tarassaco si concentrano in particolare nelle radici e nelle foglie, ma anche nei fiori gialli.
Nelle radici si concentra la maggiore quantità di questi principi attivi quali vitamina A, vitamine del gruppo B, vitamina C, E, K, magnesio, potassio, calcio, fosforo, ferro, zinco, selenio, oltre che flavonoidi, tannini ed acido caffeico.
I benefici che il tarassaco può darci, in particolare nel suo uso in fitoterapia, riguardano proprio le proprietà depurative, disintossicanti ed antinfiammatorie.
Benefici per fegato, stomaco ed intestino.
Il tarassaco favorisce l’eliminazione delle tossine, depura il fegato, stimola la produzione di bile. Non solo, questa pianta agisce positivamente anche su stomaco ed intestino, favorisce, infatti, la digestione poiché attiva la secrezione degli enzimi digestivi, la peristalsi intestinale e promuove la produzione di una buona flora batterica. Favorisce quindi l’evacuazione e contrasta la stipsi.
Benefici per reni e sistema linfatico.
Il tarassaco favorisce la pulizia dei reni, del sistema linfatico e stimola la diuresi. L’azione drenante del tarassaco è data dai flavonoidi in sinergia con il potassio, che agiscono a livello renale stimolando la produzione di urina e il drenaggio dei liquidi in eccesso. Questa pianta è quindi utile per contrastare edemi e ritenzione idrica. Nella tradizione popolare il tarassaco era conosciuto come “pianta piscialetto” proprio a sottolinearne il natura effetto diuretico!


Tarassaco in fitoterapia, come si usa?
Il tarassaco può essere reperito sotto forma di estratto secco o in tintura madre. È opportuno sempre chiedere consiglio al proprio erborista di fiducia. In generale si assume un paio di volte al giorno lontano dai pasti, per cicli di due mesi, ripetibili, se necessario, dopo una pausa di tre settimane.
Il tarassaco può anche essere usato sotto forma di tisana o decotto, ovviamente con un’azione più blanda rispetto all’uso in tintura madre.
Versate un cucchiaio raso di radice essiccata di tarassaco per ogni tazza d’acqua fredda, portate ad ebollizione per qualche minuto e spegnete il fuoco. Coprite e lasciate in infusione per 10 minuti. Filtrare e consumare due volte al giorno.
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