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Come preparare una tisana per la digestione e soprattutto come scegliere la tisana più adatta a noi? Ne parliamo oggi con Paola Paltrinieri, erborista e docente dell’Accademia della Tisana

Le feste, si sa, ci spingono a mangiare troppo con il rischio di compromettere la nostra digestione. Chiediamo a Paola Paltrinieri, erborista e docente dell’Accademia della Tisana, conosciuta nell’intervista a lei dedicata sul nuovo numero di Terra Nuova di gennaio, come preparare una tisana ideale per la digestione.

Perché è importante rivolgersi a un erborista al fine di avere una tisana costruita per le nostre esigenze piuttosto che andare ad acquistare una delle tante bustine che oggi ce ne sono veramente tante di preparazioni già pronte?

Perché intanto la personalizzazione della tisana ci consente di andare ad agire su una persona che può avere anche altre problematiche. Quindi si possono scegliere le piante che si mettono all’interno della miscela e possono andare anche una soluzione di supporto per qualcos’altro.

Ad esempio, mi si chiede una tisana per le vie respiratorie in questo periodo, ma la persona magari è di una certa età e sicuramente col freddo può avere una riacutizzazione di artrite o artrosi, ci sono piante che comunque fanno bene alle vie respiratorie, aiutano a drenare il muco e nello stesso tempo danno sostegno anche le infiammazioni che si generano alle articolazioni.

Le piante comunque sono dei soggetti estremamente complessi, contengono tante sostanze che quindi possono agire su più fronti e non si comportano mai come un farmaco, che è una molecola isolata e che ha un suo bersaglio preciso e definito e poi anche i suoi effetti collaterali.

All’interno di un fitocomplesso le sostanze sono molte, si modulano fra di loro e quindi non si deve considerare un principio isolato, ma appunto questo mix di molecole che svolgono diverse azioni, anche su più organi, più apparati.

Tisane per la digestione

E quindi dobbiamo dare sempre più valore alla tisana come un qualcosa che veramente può farci stare bene. Come adesso nel periodo natalizio delle feste imminenti in cui sicuramente ci troveremo a mangiare di più, a mangiare alimenti molto più pesanti con certi disagi digestivi abbastanza comuni e frequenti. Cosa dobbiamo fare?

Le piante più classiche per la digestione, più conosciute, che spesso troviamo anche nelle preparazioni già in filtri – melissa, menta, camomilla, finocchio, anice, ecc. – sono sicuramente degli ottimi supporti. Ma ce ne sono anche tante altre più particolari che possono dare un sostegno migliore e poi seguirci anche per altri tipi di problematiche.

Ad esempio, una cattiva digestione spesso e volentieri anche collegata ad un deficit di secrezione di enzimi digestivi da parte del fegato. Quindi molte piante che comunque sono degli ottimi depurativi del fegato, agevolano tantissimo la gestione, soprattutto nella fase grassa degli alimenti. Perché la bile ha proprio questo compito: viene secreta dal fegato.

Ha anche un altro importante compito: attivare la peristalsi intestinale. Quindi oltre che migliorare la digestione, possiamo dare una regolarità a tutto l’apparato digerente con le piante epatiche.

Mi viene in mente, ad esempio, un boldo che viene dalla tradizione sudamericana che è un albero le cui foglie aromatiche, hanno una aroma amaro profumato. In quelle zone sono molto utilizzate come digestivo. Possono essere inserite anche all’interno delle tisane per la digestione.

Anche un’altra cosa che più banalmente abbiamo in casa come aroma per la cucina – le foglie di alloro – aiutano tantissimo nella fase digestiva, soprattutto anche quando ci sono degli spasmi a livello di stomaco e intestino, è anche un po’ antispasmodico.

Sicuramente però melissa e camomilla per chi è un pochino ansioso, oltre che aiutare la digestione perché sono piante gastriche, danno anche questo effetto rilassante e aiutano la persona sentirsi più serena.

Da non sottovalutare poi il fatto che siamo anche nella stagione fredda, e lo stomaco per sua natura ha bisogno di calore per svolgere la digestione. Quindi le persone che più soffrono il freddo sicuramente avranno beneficio da l’inserimento all’interno delle tisane per la digestione, di piante come zenzero o cannella che sono sicuramente riscaldati, gradevoli e aiutano però a dare quel tocco in più alla miscela digestiva.

Tisane per la digestione, si può prepararle in casa?

Possiamo tranquillamente preparare da noi a casa la tisana perché magari ho dei chiodini di garofano, dei pezzettini di zenzero fresco, oppure devo per forza andare a prendere quell’erba, quella spezia in taglio tisana?

Devo dirti che quello che a noi viene venduto appunto in taglio tisana, sono di solito comunque confezioni da kg e vengono lavorate da chi fornisce le erbe per comporre queste tisane in un taglio specifico. È sicuramente migliore di quello del taglio filtro. Perché per inserire all’interno di un filtro, vengono ulteriormente sminuzzate e non sempre vengono sminuzzati apposta, diventa una seconda qualità.

Ciò che si sbriciola durante la lavorazione della pianta viene tenuto da parte per la preparazione dei filtri. Il fatto che si sia sminuzzato però durante la lavorazione., chiaramente l’ha esposto di più all’aria, quindi sono piante un pochino più ossidate, un pochino meno profumate.

C’è anche il limite della bustina quando andiamo ad acquistare la nostra tisana, per quanto biologica, per quanto costosa…

La dose stessa della bustina che è più ridotta rispetto a quello che noi utilizziamo normalmente quando diamo il consiglio al nostro cliente. Perché il cucchiaio o cucchiaino, a seconda che si tratti di semi, radici o invece di foglie che fanno più volume e sono più leggere, è sempre intorno a un 4-5% rispetto alla quantità d’acqua.

Nella bustina di solito ci sono quei 2 – 2,5 grammi che per una tazza sicuramente danno l’aroma, soprattutto se nella bustina sono stati aggiunti anche aromi, perché spesso succede. Però la funzione, il contenuto dei fitocomplessi delle varie piante è un pochino troppo diluito per avere una reale efficacia sull’organismo. Quindi magari potrebbe valere la pena di usare due bustine per tazza. Salvo invece appunto trovarsi in un’erboristeria, acquistare le piante, ma anche singole.

Le spezie che si trovano nella grande distribuzione, nei vasetti, già dosate, sono più esposte alla luce perché i vasetti sono quasi sempre di vetro bianco e sono magari un pochino più stagionati.

Quando ci si rivolge ad un erborista, anche per la conservazione di queste piante o spezie siamo noi stessi a dare il consiglio del vasetto, magari dentro lo sportello al riparo dalla luce. I due grandi nemici per la conservazione delle piante secche in taglio tisana sono la luce e l’umidità.

Tisane, come conservarle e usarle?

Quando andiamo ad acquistare queste erbe sfuse da un erborista, poi qual è il passo successivo per conservarle e usarle al meglio?

Noi utilizziamo comunque dei sacchetti di carta a doppio o triplo strato che quindi che conservano l’aroma e proteggono bene la pianta. Se vendiamo una tisana che comunque ci deve dare qualche funzione fisiologica e ne acquistiamo un etto, mediamente dura al massimo due settimane. Quindi non è per forza necessario trovare un recipiente in cui conservarla, ma si può semplicemente riavvolgere il sacchetto con la molletta, e il tempo dell’utilizzo è congruo alla conservazione corretta.

Se invece facciamo una scorta di spezie o di tisane o di altre cose che ci dureranno di più nel tempo, trovare il recipiente giusto per la conservazione è sempre importante.

Poi la pianta in se non diventa qualcosa di velenoso se è passato troppo tempo. Sarà sicuramente meno efficace meno profumata.

Per usarle al meglio tu consigli di mettere le erbe all’interno di un filtro?

Sempre ammesso che il filtro sia di dimensione giusta per la pianta che stiamo usando. E ce ne sono adesso tanti in commercio. La pallina classica per alcune piante molto voluminose, come possono essere la malva in fiore e foglia, la melissa, la galega, la pallina piccola ci costringe dopo a non avere abbastanza spazio per inserire l’erba.

Però esistono tanti altri tipi di filtri sempre in acciaio inox che si appoggiano proprio all’interno della tazza o della teiera, che portano più piante. Ed esistono anche per le persone più pigre i filtri di carta da filtro usa e getta, hanno una capienza più idonea per le tisane terapeutiche.

Tisane per la digestione, cosa fare se soffriamo di gonfiore?

Tornando alle tisane per la digestione, in caso noi soffriamo anche di gonfiore, cosa che è un disagio molto frequente, cosa possiamo fare?

Le piante aromatiche in questo senso, oltre al finocchio, l’anice, l’anice stellato, il cumino, ma anche il cardi (il cumino europeo, quello da cui fanno il kummel, che ci ricorda un pochino meno l’oriente, però ha le stesse funzioni del cumino, viene chiamato cumino dei prati), anche il coriandolo stesso che sono altri semini – sono tutte piante aromatiche che aiutano a ridurre lo sviluppo di gonfiore durante la digestione.

Sicuramente però è anche da valutare lo stato infiammatorio dell’intestino perché spesso e volentieri una disbiosi o comunque un’infiammazione della mucosa intestinale causa in primis questo questo tipo di problematica, allora agire anche con delle piante rinfrescanti per la mucosa in abbinamento può completare l’azione della tisana.

Quindi se dovessi darci un consiglio che possa essere utile per un momento estemporaneo, proprio il classico “ho mangiato troppo, a metà pomeriggio dopo il pranzo di Natale, ho bisogno di una tisana che mi aiuti un po’ a “sgorgare”.

In questo caso ti dico che lo zenzero, famosissimo per mille altre cose, in realtà è anche un procinetico, cioè aiuta proprio lo svuotamento dello stomaco. Quindi è un ingrediente sicuramente da inserire in una miscela di questo tipo.

Se mi sento veramente intasato, anche le foglie d’alloro ci sarebbero molto bene, perché sono abbastanza potenti nel dare questa sensazione di svuotamento. E poi dopo va a discrezione perché comunque sicuramente il finocchio, l’anice ci staranno sempre molto bene. Ci potrebbe stare anche il boldo perché quello, sopratutto se abbiamo ricevuto nella dose di grassi, dà una mano in questo senso a togliere la sensazione di pienezza e di pesantezza.

Comunque anche la menta e la melissa aiutano anche a fluidificare la bile. Quindi è solo una questione di imbarazzo.

A me è capitato spesso anche nei corsi di parlare di pronto soccorso in cucina. Nel senso di utilizzare, magari gli ingredienti che abbiamo per i nostri piatti: le spezie, le piante aromatiche che utilizziamo, e prendere da lì se non abbiamo tempo di andare in erboristeria.

Chi è che non ha in casa un po’ di zenzero e magari una foglia di alloro? Dei semi di finocchio, un pezzettino di radice di liquirizia? Che addolciscono ma nello stesso tempo sfiammano anche… Si compone in questo caso veramente un pizzico (quello che rimane fra le tre dita), di ognuna in una tazza d’acqua.

Tisane per la digestione
tisana

L’Accademia della Tisana

Quando ho letto l’articolo su Terra Nuova, sono rimasta veramente sbalordita. Di che cosa si tratta?

Si tratta di un corso professionalizzante rivolto per il momento agli studenti o ai laureati in scienze tecniche erboristiche e ai farmacisti che vogliono conoscere da vicino l’arte della miscelazione estemporanea delle tisane. Abbiamo creato questo tipo di progetto con il mio fornitore principale di erbe perché si è capito che dall’istruzione universitaria mancava proprio il contatto con la materia prima.

Se non hai questo tipo di esperienza nel sentire l’aroma, nell’annusare il profumo di queste piante, nel vederle dal vivo, nel vedere come si miscelano fra di loro… nessun libro sarà in grado di darti le conoscenze giuste per poterti appocciarti a questo tipo di arte nel confezionare la miscela giusta per il cliente. Le piante vanno conosciute nel loro profondo.

Abbiamo avuto la fortuna di trovare la disponibilità del Castello di Galbino nel comune di Anghiari dove riusciamo ad allestire una sala con un’esposizione di 130 piante diverse. Abbiamo fatto anche già dei corsi per poterne mostrare delle altre. Comunque si parte da una base di queste 130 piante con docenti che si alternano e portano le loro esperienze e le loro conoscenze sulla formulazione di tisane per i vari apparati dell’organismo.

Il fatto che sia un corso residenziale chiaramente arricchisce tantissimo questo tipo di esperienza perché si continua a conoscersi a discutere anche a pranzo e a cena, si vive per 3 giorni e mezzo tutti in compagnia. Ed è una cosa che negli anni ci ha dato tanta soddisfazione perché ci ha fatto vedere tanti colleghi crescere in questo tipo di esperienza.

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Edito da

Psicologa food coach, esperta di alimentazione ed igiene naturale, di tecniche di rilassamento e mindfulness, vegan food blogger, segue attraverso consulenze online le persone nel cambio di alimentazione e di stile di vita. Conduttrice radio/tv, attrice ed autrice di libri per bambini e ragazzi. Suo il blog www.isabellavendrame.com in cui trovare articoli e ricette. Segue da diversi anni un'alimentazione vegetale e senza glutine, genuina e naturale, uno stile di vita che le ha regalato salute, sorriso e benessere.

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