Scopriamo insieme come fare in casa questa esotica e nutriente bevanda vegetale
L’estate è per eccellenza la stagione del cocco. Il suo particolare profumo ci ricorda il mare e quel sapore esotico ci fa sognare le tanto attese vacanze.
Oggi va molto di moda il suo latte, una bevanda vegetale ottenuta dalla spremitura della sua polpa.
È opportuno però fare chiarezza, capendo insieme di cosa si tratta, quali attenzioni avere e come poterlo facilmente ottenere in casa!
Iniziamo da qui, dagli scaffali dei negozi… in commercio ormai si trovano tantissimi prodotti a base di latte di cocco.
Attenzione, però, perché spesso di cocco ce né davvero poco. Si tratta di bevande al gusto di cocco, con cocco e non hanno nulla a che vedere con il vero latte di cocco. Oltretutto queste bevande contengono zuccheri, aromi, addensanti. Si tratta per lo più di bevande poco salutari e ingannevoli.
È possibile comunque trovare, di solito in lattina e per lo più nei negozi bio, del vero latte di cocco che in etichetta deve avere scritto solo cocco e acqua.
Cos’è il latte di cocco?
Non certo quelle bevande all’aroma di cocco, ma un liquido più denso e corposo, intenso ed aromatico, usato molto per fare creme, salse e panne vegetali.
Un ingrediente molto usato in Asia e tipico, ad esempio, della cucina thailandese, indiana e indonesiana.
È semplicemente la polpa del cocco a cui è stata aggiunta dell’acqua.
Fare il latte di cocco in casa ci permette di poter giocare facilmente sulla sua consistenza e renderlo più liquido se il nostro obiettivo è berlo a colazione o se renderlo più denso qualora la nostra ricetta lo richieda.
Quale differenza con l’acqua di cocco?
Attenzione a non confondere il latte con l’acqua di cocco. Quest’ultima è il liquido che naturalmente si forma dentro la noce di cocco e che sgoccioliamo quando apriamo il frutto.
Un’acqua ricchissima di minerali e molto preziosa, ma completamente diversa per sapore e profilo nutrizionale, poiché non contiene la parte fibrosa e lipidica del frutto.
Proprietà e benefici del latte di cocco
Questo particolare latte si distingue per l’elevato contenuto di grassi, tra cui principalmente l’acido laurico, un grasso saturo in grado di incidere positivamente sul colesterolo buono e quello cattivo, e l’importante contenuto calorico.
Per questo il suo consumo va fatto con moderazione e in modo consapevole, soprattutto se siamo in sovrappeso.
Contiene importanti minerali quali selenio, potassio e magnesio, risultando davvero utile per sportivi, bambini e chi necessita di una carica di nutrimento ed energia.
Si rivela inoltre un ingrediente molto utile per idratare la pelle secca grazie alla sua azione emolliente.
Come realizzarlo in casa?
Si può fare a partire dalla polpa del frutto oppure dalla farina o dal cocco rapè.
Preferisco suggerirvi l’uso della farina per facilità e comodità.
Ricordiamo che farina di cocco e cocco rapè non sono la stessa cosa. Quest’ultimo è quello in scaglie, è la polpa del frutto disidratata e grattugiata. La farina invece è sottoposta ad un ulteriore processo di raffinazione.
Il contenuto in grassi e fibre è il medesimo, entrambe inoltre presentano un basso indice glicemico.
Scegliamo ovviamente un prodotto biologico e di massima qualità!
Ci servono quindi acqua tiepida (non oltre i 40 gradi), farina o cocco rapè e… un obiettivo! Si perché le quantità cambiano se desideriamo ottenere una bevanda oppure un latte più denso e corposo.
Per una bevanda adatta alla colazione potete usare circa 100 gr di farina di cocco e 500 ml di acqua, ma può andare bene la stessa quantità anche in circa 800-1000 ml. Per un latte più denso mantenete un rapporto 1 a 2 e cioè una parte di cocco e due di acqua.
Ovviamente bisogna provare, capire e adattare alle proprie esigenze! Ricordando sempre che la farina di cocco assorbe molto e spesso in base al prodotto che acquistiamo cambia anche la capacità di assorbimento. Quindi osserviamo, capiamo, valutiamo.
Il procedimento è semplicissimo.
Bisogna frullare la farina o cocco rapè con l’acqua tiepida e lasciare il tutto riposare almeno 30-40 minuti.
È necessario poi filtrare il liquido con l’aiuto di un colino a maglie strette.
Se necessario, ripetete il filtraggio un paio di volte.
La fibra di scarto non va buttata, ma riusata per dei biscotti o per uno scrub insieme a un cucchiaio di olio di cocco.
Il latte di cocco, se gradito, può essere dolcificato in modo naturale, aggiungendo un cucchiaio di sciroppo d’acero oppure lasciando in ammollo delle uvette da mangiare il giorno dopo a colazione!
Conservate in una bottiglia o barattolo di vetro in frigorifero al massimo per tre giorni.


Come usare il latte di cocco in cucina?
- Per il porridge del mattino insieme a fiocchi di avena, uvette e mandorle.
- Per un frullato alla banana o all’ananas.
- Per un budino, nella versione più cremosa, da addensare in cottura con dell’agar agar o amido di mais.
- Per una besciamella vegetale insieme a curcuma e amido di mais per condire delle verdure.
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