Scopriamo Ben Asamani e il suo ristorante vegano “222 Vegan Cuisine” di Londra
Ben Asamani è indubbiamente lo chef vegano più conosciuto del Regno Unito. Questa fama la deve non solo alle sue capacità in cucina ma anche al suo sorriso contagioso e al suo fortissimo credo in quella che lui dice essere non solo una dieta ma uno stile di vita a 360°.
Nel 2013 Massimo Leopardi del team di Veggie Channel, venuto a sapere del fatto che Ben Asamani fosse famoso, andò a vedere personalmente il suo “222 Vegan Cuisine” (allora “222 Veggie Vegan Restaurant”) di North End Road (parte ovest di Londra). Trovò un atmosfera particolarmente conviviale e Ben sempre disponibile a fare due chiacchiere con i suoi clienti.
Ci hanno appena detto che probabilmente sei il cuoco vegano più famoso in Inghilterra.
“È quello che dice la gente. È bello sapere cosa pensano di me. Forse è perché io credo in questo. Credo nel cibo vegano. Sono vegano e per me vegano non è solo vegano, è uno stile di vita.
Se credi in qualcosa, lo devi praticare. Io credo nel cibo vegano, infatti credo che la dieta vegana sia una delle migliori diete. E se vuoi il top, allora come posso fare che essa sia gustosa? Questo dipende dagli ingredienti utilizzati. Io dico alla gente che non bevo alcool, non fumo, non faccio tante cose che penso siano stupide, così spendo i miei soldi per comprare ingredienti di buona qualità per cucinare e da mangiare. E questo perché ho solo un Ben e voglio trattare Ben bene. E penso lo stesso per i clienti”.
Ben Asamani e i clienti del “222 Vegan Cuisine”
“Se un cliente pensa di mangiare cibo vegano o pensa di cambiare dieta, penso che lo si debba aiutare. Devo assicurarmi che questa persona apprezzi il cibo e ritorni e così facendo diventi vegano. Quindi io uso i migliori ingredienti. Questo penso sia buono, questo fa la differenza.
Qual è il mio forte? Ciò che è meglio per i miei clienti. Mi piace cucinare quello che il cliente preferisce di più. Ogni settimana controlliamo i piatti venduti e sono sempre tutti allo stesso livello. Tutti i piatti sono i migliori e mi fa piacere cucinarli tutti”.
Il suo locale è sempre pieno e molto rinomato in tutta Londra. Nella fascia oraria del pranzo viene servito un buffet dove ognuno può rifornirsi a volontà, mentre la sera il menu è alla carta.
Gli insegnamenti della Bibbia secondo Ben
Ben Asamani si definisce un cristiano e proprio dalla lettura della Bibbia ricava gli insegnamenti riguardo alla dieta a base vegetale. “Sono cristiano, credo in Gesù Cristo. Dobbiamo tutti credere in qualcosa. Se sei vegano questo è un credo. Quando ho letto la Bibbia, ho scoperto che proprio all’inizio ci era stata data la dieta vegana. Ad Adamo ed Eva era stata data la dieta vegana. Qualche volta dico alla gente che stiamo andando indietro verso l’inizio. L’inizio era molto salutare.
Nella Bibbia c’è anche un passo che dice: “Ti auguro il meglio del meglio, salute e prosperità”. Queste due cose sono molto importanti per me, voglio essere in salute e voglio essere prospero. E per me quando sono in salute significa che sono prospero”.


Qual è il miglior modo di diffondere il veganismo?
“L’educazione, devi educare la gente. E per noi anche cucinare il cibo per far capire alla gente che non è noioso, è buono ed è salutare. Fa bene all’ambiente, in effetti fa bene a tutto! Fa bene agli animali e fa bene a te che hai smesso di mangiarli. Bisogna educare la gente, questo è quello che dobbiamo fare.
Quando ho pensato di avere il mio proprio ristorante, non ho voluto prendere soldi in prestito dalla banca perché questo non mi avrebbe dato tranquillità, perché sarei stato sempre a pensarci. Quindi ho deciso di cercare un locale che sarei stato in grado di permettermi. E con un’idea in testa: se il cibo è buono, la gente verrà. Ecco perché mi ritrovo in un piccolo ristorante. Ma spero che un giorno avrò un ristorante più grande, in un luogo diverso e che sempre più gente possa conoscere questo cibo vegano”.
Ben è originario del Ghana e, nonostante sia a Londra da molti anni, è ancora attaccato alla sua terra e non di rado ci torna per seguire alcuni progetti di aiuto alle popolazioni povere di quel paese.