La tavola può essere un aiuto nel prevenire ed attenuare i sintomi legati alle allergie primaverili. Scopriamo quali cibi mangiare e quali alimenti invece evitare
La primavera, stagione dei fiori e della rinascita, della poesia e della luce, è un periodo davvero poco amato da tutti coloro che soffrono di allergie primaverili. La tavola può essere di grande aiuto nella prevenzione ed attenuazione dei sintomi. Scopriamo insieme quali alimenti evitare e quali invece mangiare per contrastare le allergie primaverili.
Ogni anno sono oltre 12 milioni di italiani ad essere afflitti dalle allergie primaverili, ormai divenute una malattia cronica. Si stima, infatti, che ne soffra circa il 20 per cento della popolazione, costretta a combattere i sintomi legati ai pollini e ai soffioni di graminacee, betulle, cipressi, noccioli e altro ancora.
L’aria aperta con i suoi profumi, il desiderio di scampagnate e picnic al parco, possono trasformarsi in un vero incubo e scatenare i classici sintomi quali starnuti, lacrimazione, occhi rossi e gonfi, prurito, tosse, fino a veri e propri attacchi d’asma. A questo si aggiunge spesso debolezza e un generale malessere.
La nostra alimentazione incide profondamente nel determinare l’intensità di questa risposta allergica e nel corso degli anni grazie agli studi fatti e all’esperienza con i miei pazienti, mi sono resa conto quanto i sintomi siano collegati al livello di infiammazione generale del nostro organismo.
In poche e semplici parole, più il nostro corpo ha accumulato tossine durante l’inverno, più ci sentiamo appesantiti ed infiammati, maggiore sarà l’intensità dei sintomi. Colpa dello stile di vita frenetico, di una dieta ricca di alimenti industriali e cibi pronti, di zuccheri e farine raffinate, di stress, farmaci e scarso movimento fisico. Corpi, invece, ripuliti e privi di stati infiammatori possono addirittura portare alla scomparsa di quei disagi così tanto sofferti negli anni.
Allegrie primaverili, quali cibi evitare?
In generale durante il periodo che precede la comparsa dei sintomi e soprattutto durante il suo manifestarsi è bene evitare quegli alimenti che naturalmente liberano istamina. Questi sono, oltre a formaggi, pesce e salumi (fortunatamente già evitati da chi segue un’alimentazione vegetale ed etica), fragole, pomodori e cioccolato.
Nello specifico, ci sono, però, alcuni alimenti che possono scatenare allergia o aumentarne la risposta in una reazione crociata con betulle, graminacee e composite.
Nel caso si soffra di allergia alle betulle, è il caso di evitare o almeno ridurre in questa stagione mele e pere, kiwi, frutta secca come mandorle, noci ed arachidi, carote, sedano, finocchio, prezzemolo e anche la soia, molto consumata da chi è vegano.
Nel caso, invece, si soffra di allergie alle graminacee, è meglio evitare il frumento, la graminacea più diffusa, ma anche farro, miglio, riso, mais, orzo, segale, sorgo ed avena. Preferire almeno in questo periodo gli pseudocereali quali grano saraceno, quinoa ed amaranto. Fate attenzione anche a kiwi, agrumi, mandorle, basilico, piselli e pomodoro.


Allergie primaverili, cosa mangiare?
In generale l’obiettivo deve essere quello di nutrirsi con alimenti in grado di contrastare l’infiammazione dell’organismo e rinforzare il nostro sistema immunitario.
È pertanto utile mangiare alimenti ricchi di vitamina C che, qualora sia necessario evitare kiwi e fragole, può essere trovata negli agrumi, in chi non ha reazioni con le graminacee, nelle naturali polveri di acerola e rosa canina facilmente aggiungibili a un estratto o semplicemente mescolati all’acqua.
La vitamina C è presente generosamente anche nelle verdure crude, è opportuno ora portare in tavola lattuga, spinacini, rucola, verza, ravanelli, rape, presto cetrioli e peperoni.
Per il benessere del nostro organismo è necessario dare nutrimento all’intestino, anche in caso di allergie primaverili, e può essere utile mangiare carciofi e asparagi, ortaggi tipicamente di stagione, ricchi di inulina, fibra prebiotica.
Un aiuto importante in caso di allergie primaverili è dato dagli acidi grassi omega 3 dal potere antinfiammatorio. Vista la necessità di ridurre il consumo di frutta secca, ricercate questi grassi negli oli di lino e canapa, ideali per condire le vostre insalate depurative.
Non dimentichiamo gli antiossidanti, in modo particolare i flavonoidi e la quercitina, antistaminico naturale. Si trovano nelle cipolle, nei legumi, nel grano saraceno, nei mirtilli, nei broccoli e nella lattuga.
Esistono alimenti antistaminici?
Sì, in generale per contrastare i sintomi dell’allergia oltre ad evitare quegli alimenti in grado di stimolare il rilascio di istamina, esistono degli alimenti, al contrario, in grado di ridurre il rilascio di istamina. Questi sono zenzero, camomilla, echinacea, liquirizia, finocchio, aglio e l’alga spirulina.
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