Cucinare il riso al vapore è un modo salutare e facile per portare in tavola il riso, scopriamo insieme come fare con o senza vaporiera
Negli ultimi anni si è diffusa l’abitudine di consumare il riso, soprattutto quello dai chicchi lunghi e sottili. Cucinare il riso al vapore è sicuramente un modo salutare e facile per portarlo in tavola, scopriamo insieme come fare per ottenere un risultato perfetto.
Lo troviamo nei ristoranti cinesi e giapponesi, nei locali specializzati in poke bowl, ormai spesso anche in bar e tavole calde. Alle volte lo mangiamo ben sgranato, altre volte lo sentiamo più colloso ed appiccicato. Il segreto sta nella cottura che deve essere perfetta, soprattutto se fatta in casa.
Come scegliere il riso da cucinare al vapore?
La prima cosa da fare è scegliere il riso adatto.
La cottura al vapore è ideale per il riso a chicchi lunghi e sottili come il riso basmati o il riso thai. Questi chicchi hanno la caratteristica di sgranarsi bene e di mantenersi croccanti. Se, però, li cuciniamo troppo o se assorbono troppa acqua, il risultato rischia di essere colloso e ricordare un risotto più che un’insalata di chicchi.
Riso basmati e thai si prestano, infatti, come base per insalate di verdure e legumi oppure per accompagnare i nostri piatti vegetali. Possono essere arricchiti da spezie come curcuma e curry, cannella ed alloro, oppure conditi semplicemente con l’olio extravergine e del limone.
Orientiamoci verso un prodotto bio e, se facciamo attenzione alla provenienza, possiamo trovare anche risi lunghi e sottili italiani.
La cottura al vapore risulta migliore per i chicchi bianchi, ricordando, però, che queste tipologie di riso hanno un contenuto amidaceo inferiore e quindi un minor impatto glicemico rispetto, ad esempio, a un riso classico da risotto. L’accortezza è di consumarlo insieme a verdure, legumi e magari semi e frutta secca in modo da ridurre drasticamente l’indice glicemico e mantenerci sazi e sostenuti a lungo.
Una volta scelto il riso adatto, è necessario sciacquarlo bene e più volte aiutandosi con un colino. Questo permette di eliminare amido, ridurre ancor più l’impatto glicemico del riso e garantire un risultato più croccante.
Cosa serve per cucinare il riso al vapore?
Per cucinare il riso al vapore è necessario avere una vaporiera che può essere elettrica, classica a cestelli oppure in bambù.
Se possediamo uno di questi strumenti, a mio avviso davvero immancabili in una casa in cui si mangia vegano e salutare, la preparazione è davvero molto semplice. Se abbiamo una vaschetta, possiamo riporre lì dentro il riso precedentemente lavato, altrimenti, per ovviare al rischio che i chicchi oltrepassino i buchi tipici dei cestelli, possiamo rivestire la base con della carta da forno e sopra riporre il riso.


È importante salare leggermente l’acqua, poi portiamo a bollore con il coperchio e facciamo cucinare il riso per circa 12-13 minuti. Se i chicchi necessitano ancora di cottura, lasciamoli lì 5 minuti a riposare ancora con il coperchio abbassato. Facciamo intiepidire, sgraniamo con la forchetta, infine, condiamo a piacere.
Come cucinare il riso al vapore senza vaporiera?
Cucinare il riso a chicchi lunghi senza vaporiera ed ottenere un buon risultato è comunque possibile. Basta cucinare il riso per ebollizione circa nel doppio di acqua salata in una pentola con coperchio per non oltre 10 minuti. Successivamente spegniamo il fuoco e lasciamo riposare il riso per 5 minuti. Facciamo raffreddare e sgraniamo.
Questo metodo si presta maggiormente per la cottura del riso basmati integrale poiché permette il riassorbimento dei nutrienti dispersi con la cottura.
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