Scopriamo insieme le origini e i significati della tradizione del picnic fuori porta!
In primavera sono di tradizione i picnic fuori porta, soprattutto nelle tipiche giornate di Pasqua e Pasquetta, del 25 aprile e del primo maggio.
Complici le giornate più lunghe, il sole, la temperatura più mite, la voglia di uscire e tornare dopo l’inverno all’aria aperta, ancor più quest’anno dopo due primavere e festività passate sotto lockdown.
Di solito si sceglie una meta poco lontana dalla propria città, ma anche il semplice parco cittadino. Purché ci sia uno spazio in cui stare tranquilli, un prato o un’aria attrezzata e la possibilità di stare in compagnia.
Il picnic fuori porta è sicuramente un modo allegro di stare in compagnia, un’occasione di distrazione e di divertimento per i nostri figli, una scusa in più per trovarsi e consumare insieme del cibo sfizioso magari preparato da noi.
Cosa significa la parola picnic?
È una parola che usiamo spontaneamente e che rientra nel nostro gergo abituale, ma ci siamo mai chiesti quale sia il suo significato? Ecco, la parola picnic deriva dal francese “pique-nique” cioè prendere, stuzzicare, rubacchiare una cosa di poco valore. Questo termine venne poi inglesizzato in picnic come usiamo dire anche noi.
La parola nasce legata all’usanza propria verso la fine del 1600 di consumare alcuni semplici cibi ed avanzi che venivano sottratti o rubacchiati dalla cucina. Il termine venne però ufficializzato in Inghilterra e compare per la prima volta nell’Oxford English Dictionary nel 1748, come parola per indicare un pasto all’aria aperta in cui partecipano più persone che vogliono condividere un momento ludico e rilassante con del cibo portato da casa.
Picnic fuori porta, origine di una tradizione
Sembra che in quegli anni, tra la fine del 1600 e il 1700 fosse abitudine tra gli aristocratici spezzare lunghi viaggi a cavallo o battute di caccia con dei pasti sul prato o lungo i fiumi, anche come occasione per sfuggire a certi lunghi e noiosi banchetti ufficiali.
Appassionata di queste occasioni all’aria aperta era Maria Antonietta che organizzava semplici occasioni in cui svagarsi e mangiare sui prati che circondavano Versailles, divenendo quindi famosa per le sue scampagnate.
Con il tempo la tradizione del picnic si estese a tutti diventando un momento in cui consumare serenamente un pasto in compagnia magari su un prato, lungo il fiume o una spiaggia. A testimoniare questi momenti spensierati sempre più diffusi sono le molte produzioni pittoriche di quegli anni. Tra tutte ricordiamo il famoso dipinto di Manet “Le déjeuner sur l’herbe” (Colazione sull’erba).
Picnic fuori porta, caratteristiche
Ci sono alcune caratteristiche o regole da seguire affinché la nostra scampagnata fuori porta diventi un vero e proprio picnic secondo tradizione.
Serve innanzitutto l’immancabile coperta o plaid da stendere sul prato o sulla spiaggia.
Serve un cesto in vimini, pratico certo, ma necessario soprattutto per creare atmosfera e divertimento. Volete mettere il fascino di portare via il vostro cesto anziché il solito zaino? Ovviamente poi dipende anche dalla meta, se è prevista una camminata oppure no.
Serve scegliere il cibo adatto alle nostre esigenze e volendo a quelle dei nostri amici. Scegliete cose semplici e pratiche, l’obiettivo è la compagnia e non l’abbuffata come fece invece Alberto Sordi in canottiera su una piazzola dell’autostrada seduto in compagnia divorando abbacchio e patate, regalandoci una delle prime immagini del picnic all’italiana!
Optate per torte e crostate salate, polpette di cereali e legumi fatti in casa, crepes ripiene e arrotolate, muffin di verdure magari ripieni di asparagi e piselli. Come golosità fine pasto le crostate sono sempre comode e gradite a tutti, ma anche una torta al cacao oppure dei muffin alle fragole. Attenzione al cioccolato se fa molto caldo!


Non dimenticate un contenitore con un pinzimonio di verdure crude come carote, finocchi, ravanelli e daikon. E non dimenticate neppure le fragole, magari per la merenda del pomeriggio prima di ripartire, dopo una partita a pallone o una sfida con il frisbee.
Picnic fuori porta: sostenibile, rispettoso e plastic free
Non dimentichiamo il rispetto dell’ambiente e del luogo in cui ci troviamo. Evitiamo posate e bicchieri di plastica, preferiamo piatti di carta e contenitori di vetro.
Organizziamo un paio di sacchettini per avanzi e rifiuti da riportare con noi e smaltire nella differenziata!
Ricette vegane e senza glutine per il picnic fuori porta
Tortini di mais bianco e piselli
Panzerotti di quinoa bieta e porcini