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Lo sprecometro, la nuova app per misurare lo spreco alimentare

Scopriamo insieme come funziona la nuova app per misurare lo spreco alimentare, lo sprecometro. Punti di forza e limiti

Il 5 febbraio è stata la decima giornata mondiale dello spreco alimentare e come ogni anno il tema torna sotto i riflettori e con esso lo spreco alimentare domestico. In questa occasione Andrea Segrè, fondatore di Spreco Zero e l’Ambasciatore delle buone pratiche Andrea Maggi hanno presentato una nuova app istituzionale sviluppata dall’Osservatorio Waste Watcher International su cibo e sostenibilità, lo sprecometro. Scopriamo insieme cos’è e come funzione lo sprecometro, riflettendo anche sui possibili limiti ed eventuali punti di forza.

L’osservatorio Waste Watcher International ha presentato i dati relativi allo spreco alimentare dell’ultimo anno in Italia e nel mondo, un’indagine realizzata in sinergia con l’Università di Bologna e IPSOS, evidenziando ancora una volta come lo spreco domestico incide per oltre il 50 per cento sulla filiera dello sperpero nazionale ed internazionale.

Come riportato, nel corso del 2022 lo spreco alimentare domestico degli italiani è passato su base settimanale da 595,3 grammi pro capite di febbraio a 674,2 grammi nel mese di agosto, per un totale di oltre 9,2 miliardi buttati nell’arco dell’intero anno.

Lo spreco del cibo rimane quindi un dato di fatto e lo stile di vita odierno certo non aiuta. I ritmi rapidi ci portano a dedicare poco tempo alla spesa facendo acquisti spesso eccessivi che molto probabilmente finiranno gettati via. Siamo soliti acquistare cibi pronti e quindi velocemente deperibili piuttosto che materie prime più durature nel tempo. Prepariamo, mangiamo e ciò che avanza lo buttiamo perché anche riusare richiede tempo e lavoro.

Per stimare lo spreco alimentare di ogni persona o di un gruppo come, ad esempio, la famiglia e fornire suggerimenti in merito è stata presentata una nuova App, lo sprecometro.

Lo sprecometro per misurare lo spreco alimentare, come funziona?

Lo sprecometro è una nuova applicazione dell’Osservatorio Internazionale Waste Watcher, sviluppata con l’Università di Bologna e Last Minute Market. Ha lo scopo di generare consapevolezza e conoscenze utili a indirizzare le scelte individuali in merito all’uso sostenibile delle risorse naturali, alla riduzione e prevenzione dello spreco alimentare.

Dopo aver scaricato gratuitamente l’app, è necessario rispondere a una serie di domande relative alle proprie abitudini. In questo modo lo sprecometro aiuta a capire quali e quanti alimenti gettiamo via e cosa significa questo in termini di impatto ambientale e perdita economica.

Attraverso questa applicazione è possibile fissare degli obiettivi antispreco e aggiornare un diario per valutare i propri possibili progressi. Lo sprecometro attribuisce dei punteggi e consente di attivare gruppi di riferimento per confrontarsi, consentendo a tutti i partecipanti di condividere i propri risultati e progressi su Instagram.

spreco alimentare, food waste
spreco alimentare, food waste

Specometro, limiti e punti di forza

La spinta tecnologica sta portando ad un uso sempre più esteso della tecnologia e ben venga uno strumento per prendere atto di quanto sprechiamo e di cosa significa in termini ambientali ed economici, anche solo per soddisfare una curiosità. Ben venga pure se si tratta di un modo per sensibilizzare i giovani al problema dello spreco alimentare parlando attraverso un linguaggio moderno e a loro familiare.

La riflessione, invece, riguarda la perdita di contatto con il reale che l’uso di queste tecnologie comporta. Si perde presenza e centralità, ma anche tempo che invece potrebbe essere usato realmente per dedicare un attimo di più alla spesa, per guardare ogni tanto in frigorifero se c’è qualche cibo in scadenza, per fare un frullato con la frutta matura.

Abituiamoci a ridurre gli sprechi non perché ce lo dice un’applicazione, non per farci notare sui social, non perché bisogna essere tutti uniti a combattere il cambiamento climatico, ma per un reale, consapevole e personale atto di rispetto verso di noi e verso chi il cibo non ne ha. Per dare valore agli alimenti, per dare valore al denaro anche se è quello di mamma o papà, per imparare a non dare niente per scontato.

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Corsi di Isabella Vendrame

Edito da

Psicologa food coach, esperta di alimentazione ed igiene naturale, di tecniche di rilassamento e mindfulness, vegan food blogger, segue attraverso consulenze online le persone nel cambio di alimentazione e di stile di vita. Conduttrice radio/tv, attrice ed autrice di libri per bambini e ragazzi. Suo il blog www.isabellavendrame.com in cui trovare articoli e ricette. Segue da diversi anni un'alimentazione vegetale e senza glutine, genuina e naturale, uno stile di vita che le ha regalato salute, sorriso e benessere.

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