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L’anima (Atman) secondo la filosofia indiana antica

Noi siamo l’unica specie sul pianeta alla quale piace uccidere il suo proprio genere. Cosa ne pensa la filosofia indiana antica?

Come prepararci per la verità ultima? Amarjeet Bhamra, medico Ayurveda, racconta dell’era in cui ci troviamo, il Kali Yuga, un’era di conflitti. Ci parla del significato dell’anima (secondo la filosofia indiana antica). C’induce a meditare su quella che definisce la ricetta finale, ovvero la liberazione, l’Ahimsa, la non violenza.

Kali Yuga

Nel più grande pensiero Karmico il processo di evoluzione è costante. Secondo la filosofia indiana, l’universo è diviso in quattro segmenti e siamo nell’ultimo segmento, noto come Kali Yuga. Il Kali Yuga dura da circa 5000 anni. Vediamo attualmente così tante lotte e così tante uccisioni.

Penso che dobbiamo portare un certo pensiero. Siamo l’unica forma di vita qui sul pianeta al quale piace vestirsi con abiti militari e pistole e munizioni intorno a sé per andare ad ammazzare altri umani. Questo non lo vediamo nel mondo animale. Noi siamo l’unica specie alla quale piace uccidere il suo proprio genere.

Quando vedo tutto questo penso al degrado della mente che sta diventando sempre più povera. Stiamo andando contro natura tutto il tempo, sempre contro corrente.

Questa è proprio la situazione del ciclo del tempo che sta per terminare. E non arriverà alla fine del prossimo anno o nei prossimi 10 anni. Dovranno passare ancora molte migliaia di anni.

È la causa della distruzione in cui ci troviamo. E non c’è nessuna opportunità per riscoprire il modo per tiraci fuori da questo o causare il danno minore. Tutto quello che vediamo: o lo volgiamo uccidere o ci vogliamo fare dei soldi e la situazione diventerà peggiore di quella che vediamo in questi tempi.

La filosofia indiana della compassione e della Ahimsa (non violenza)

La ricetta finale a nostra disposizione è la liberazione. E questo il perché la filosofia indiana della compassione e della Ahimsa (non violenza) è così terribilmente giusta ai nostri tempi. E quindi il viaggio è di capire come prepararci per la verità ultima che è la morte.

Come ci prepariamo per la morte. Se possiamo creare un modo di pensare tra le persone, le nostre comunità. Cercare di dare 10 minuti, 15 minuti, 1 ora al giorno per guardare, cosa sta succedendo in questo sistema magico che siamo noi e cercare di lavorare su questo.

L’umano non è soltanto il concetto di una bocca. La gente pensa che il corpo sia disegnato intorno alla bocca e quindi possiamo mangiare quello che vogliamo, perché vogliamo solo riempirci.

Prendiamo una penna. Pensate a questa cosa non come una penna. Immaginate che la metto dentro ad un fuoco e non brucia. Immaginate che la metto in un secchio d’acqua, la tiro fuori, ma non è bagnata.

Questa è la nostra coscienza, questa è la definizione, secondo le scienze tradizionali indiane, di qualcosa che non può essere bagnato, qualcosa che non si può seccare, qualcosa che non può essere bruciato, che è assolutamente indistruttibile. È la vostra anima.

Questo alla fine della giornata è proprio quello che abbiamo bisogno di comprendere. Noi diciamo, che il corpo prima è un essere di energia e dopo è un essere umano. Quindi si cerca di capire veramente il concetto di quell’anima, quell’Atman.

Amarjeet Bhamra
filosofia indiana antica
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