Marco Massignan, esperto di culture tribali e sciamanismo, propone un’interpretazione spirituale e concreta della realtà che stiamo vivendo
Quali sono le cause della crisi che stiamo vivendo dal punto di vista dei Maestri spirituali e dei popoli tribali? Cosa succede al sistema nervoso durante la quarantena? Quali strategie adottare per trasformare questo momento difficile in una grande opportunità, sia a livello individuale che collettivo? Ne abbiamo parlato con Marco Massignan, formatore, operatore olistico, scrittore, ricercatore indipendente, considerato uno dei maggiori esperti italiani di culture tribali e sciamanismo.
L’emergenza scatenata dalla pandemia, la crisi sanitaria e la quarantena innescano in ciascuno dinamiche che fino ad ora erano sopite, nascoste, inconsce. Sia a livello individuale, che relazionale e sociale. L’ondata di paura collettiva che ci ha investiti, spesso alimentata da informazioni confuse e contraddittorie che ci giungono dai media, è dal punto di vista energetico un’egregora che si nutre di noi e ci mangia dentro.
Gli antichi insegnamenti dei popoli tribali, unitamente alle conoscenze sapienziali delle tradizioni orientali, offrono un punto di vista più ampio e di grande respiro alle ristrette visioni egoiche, politiche e sociali proposte – e spesso imposte – dalla narrazione televisiva e dei giornali mainstream.
Consigli spirituali per quarantenati
Marco Massignan – formatore, autore di numerosi saggi e depositario di conoscenze sciamaniche ricevute direttamente da rappresentanti autentici di quelle tradizioni – propone un’interpretazione spirituale e concreta della realtà che stiamo vivendo in questo periodo difficile.


Impiegando strumenti quali la meditazione, l’introspezione e la preghiera spontanea, ci indica la possibilità di trasformare l’impossibilità di muoversi da casa in una occasione imperdibile per andare dentro di sé. E chiedersi come vogliamo essere e come vogliamo che sia il mondo che verrà. Scopriremo così che la Madre Terra ci ha inviato questo virus non tanto per punirci o ucciderci, quanto per richiamarci alle nostre responsabilità di Custodi della Vita in tutte le sue forme: minerali, vegetali, animali, umane… e oltre.
Ciascuno di noi è chiamato a fare la propria parte. Scegliendo non tanto di aver ragione, quanto di essere felice. Testimoniando del proprio amore verso la Terra, ed esprimendolo nelle grandi ma soprattutto nelle piccole cose. Partendo dai familiari e dalle persone care. Guardandosi dentro, anziché ergendosi a giudice delle scelte altrui.
Come vogliamo che sia il mondo che verrà? E quindi, e ancor prima, come vogliamo essere a partire da subito?