Un’idea per trascorrere il 1° maggio, celebrando in natura, Beltane, una delle otto festività della Ruota dell’Anno
Il 1° maggio è la Festa Internazionale dei Lavoratori, ma è anche Beltane, uno degli otto Sabba che compone la Ruota dell’Anno, una sorta di calendario che scandisce il ciclo naturale delle stagioni, nato dall’unione delle festività solari celebrate dal popolo germanico e il soli-lunare dei celti.
L’idea di passarlo in natura, nel Parco Regionale dei Monti Simbruini, è scaturita proprio dalla Ruota, per ritrovare una profonda connessione con la Natura.
Cos’è la Ruota dell’Anno?
La Ruota dell’Anno, con le sue ricorrenze pagane, è rappresentata da un cerchio ad otto raggi che la suddividono in otto periodi, della durata di circa quarantacinque giorni ciascuno. La sua forma, il cerchio, ci rammenta che il nostro tempo non è lineare, con un inizio e una fine, ma circolare.
La ciclicità, in perpetuo movimento, governa la nostra vita, il tempo scorre incessantemente, indipendentemente da ciò che ci accade individualmente o come specie, proprio come i cicli della Natura, le sue stagioni, notte e giorno, luce e buio, caldo e freddo. Molte cose non possono esistere senza i loro contrari.
La Ruota dell’Anno ci conduce, attraverso le antiche celebrazioni e tradizioni legate ai ritmi della Natura, nel viaggio della vita: nascita, crescita, maturità, vecchiaia, morte, sino ad una nuova rinascita, sradicando, dunque, la nostra visione lineare e permettendoci di recuperare la consapevolezza della ciclicità dell’esistenza. Siamo tutti interconnessi e interdipendenti.
La Ruota, quindi, come mezzo di crescita personale, spunto per riflettere sulla nostra condizione e posizione su questa Terra, ma anche per armonizzare i nostri cicli con quelli della Natura.
Oggi scopriremo Beltane, una delle otto festività e come passarla in natura, nel Parco Regionale dei Monti Simbruini.
Beltane, la festa celtica tra il 30 aprile e il 1° maggio
Chiamata anche festa di Primomaggio, Beltane, nella tradizione celtica, segna l’inizio dell’estate, della fertilità e prosperità, il risveglio della Terra dal suo sonno e, dunque, il passaggio dall’oscurità alla luce.
Beltane significa letteralmente “fuoco di Bel”, ma può essere tradotto anche come “fuoco luminoso”, perché in questa festa, tradizionalmente, si accendevano fuochi con le nove erbe sacre ai Celti, in onore di Bel o Beleno, Dio della Rinascita.
Le persone si riunivano attorno ai fuochi per celebrare la vita, ballando, mentre il salto del falò era un rituale per predire l’altezza del raccolto, dimostrare coraggio nell’affrontare la vita e purificarsi, in quanto il fuoco era visto come una sorta di guaritore. Il fuoco che brucia tutto, generando, grazie alle sue ceneri, nuova vita.
Beltane ci invita ad onorare l’amore, il corteggiamento, il piacere, l’unione tra maschile e femminile. Questa festività, infatti, rappresenta la sacra unione del Dio e della Dea, che onora la fertilità della Terra, tema principale di questo Sabba. La Dea Madre è feconda, accogliente, e aspetta pazientemente, dopo il riposo vegetativo, la sua rinascita.
Una delle piante sacre ai Celti era il biancospino, la cui fioritura annunciava l’arrivo di Beltane. Questo piccolo albero, che si presenta spesso come un arbusto, è protagonista anche di numerosi miti, considerato sacro da alcune popolazioni e ritenuto di cattivo auspicio per altre.
La mia idea per passare il 1° Maggio in natura, festeggiando Beltane
Prendendo spunto dalla Ruota dell’Anno che, oramai, è diventata parte integrante della mia vita, vi invito a passare questa festività, in natura, a pochi chilometri da Roma, nel Parco dei Monti Simbruini, dove è presente una delle più grandi faggete d’Europa.
Non salteremo nel fuoco, anche perché, vi ricordo, accendere i fuochi nei parchi è vietato e abbiamo il dovere di proteggere i nostri boschi. Oltre 8.000 ettari di foreste italiane sono state proclamate patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Non salteremo e danzeremo, quindi, attorno ai falò, non cavalcheremo scope attraverso campi e boschi, non pianteremo il Palo di Maggio decorandolo con fiori e nastri, tutte tradizioni popolari e rituali ancora oggi in voga in alcuni paesi europei.


Come festeggeremo allora questo Sabba in natura?
Praticando Yoga, immerse tra arbusti di biancospino fiorito, dimora segreta delle fate, simbolo della divinità femminile. Scopriremo i tabù legati a questo alberello e la stretta relazione con le antiche divinità femminili. La scrittrice, Helen McSkimming, l’ha definito “il selvaggio principio intuitivo femminile che si rinnova di anno in anno nell’eterno ciclo di vita, morte e rinascita.”
La pratica, attraverso āsana, mudrā, mantra, prānāyāma e meditazioni, ci condurrà nella celebrazione di Beltane. Le Dee legate a questa festività saranno onorate, celebreremo il ritorno dell’estate e la fertilità, soprattutto quella interiore, concedendoci di rifiorire per riallineare il nostro ecosistema interiore.
Per informazioni:
Tamara Mastroiaco 338.3911606
Mail casaahimsa@gmail.com
FB Casa Ahimsa
Ricevo:
- Acilia (Roma) e Monte Livata (Subiaco) presso Casa Ahimsa
- Grottaferrata (Roma) presso lo Studio Polispecialistico MARREN 08 SALUTE E NATURA
- Roma presso lo Studio Polispecialistico Medi_Care 360 (Basilica di San Paolo)
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