La meditazione con i bambini è una pratica ancora poco in uso in Italia, ma può essere un aiuto contro le paure oltre che essere utile per trovare serenità e sicurezza in se stessi
Quando pensiamo alla meditazione, pensiamo ad una pratica riservata agli adulti e ad un antidoto contro stress ed ansia. La meditazione invece può essere fatta anche con i bambini come aiuto contro le paure che spesso li affliggono.
In questi ultimi due anni in particolare, i bambini si sono trovati ad affrontare enormi cambiamenti. Sono stati messi a contatto con una realtà difficile da comprendere anche per noi adulti.
Come piccole spugne hanno assorbito le nostre paure e le nostre tensioni, hanno perso momenti di gioco e svago con i loro amici, sono stati privati della vicinanza di molti familiari. Hanno vissuto la scuola in modo diverso dal solito, sono state fatte loro richieste innaturali come quelle di stare lontano, di non vedere i nonni, di non poter più invitare gli amichetti a casa per la merenda, di indossare una cosa che li copre il volto.
Tra le tante manifestazioni di disagio c’è quella della paura. Già naturalmente le paure fanno parte del percorso evolutivo dei bambini, ma oggi ancor più, queste stanno diventando ostacolo alla loro serenità con manifestazioni quali aggressività, agitazione, irrequietezza oppure passività, eccessiva timidezza e chiusura, svogliatezza.
La meditazione per bambini è una pratica ancora poco usata in Italia, ma può essere un aiuto prezioso. In alcune scuole americane ed inglesi, ad esempio, la meditazione insieme alla mindfullness sono state inserite nei programmi di educazione fisica.
Meditare significa imparare a fermarsi, calmarsi, concentrarsi su se stessi e sull’ascolto del proprio corpo, significa diventare consapevoli di noi e di ciò che abbiamo intorno.
La meditazione con i bambini li consente di trovare dentro di loro una dimensione protetta e sicura, di fermare il flusso di pensieri, le paure, gli stimoli spesso eccessivi a cui sono soggetti.
Meditazione con i bambini, quali benefici?
Sperimentare questa pratica con i bambini consente loro di calmarsi e favorire in questo modo il riposo notturno. Addormentarsi spesso può essere difficile. La paura del buio e di staccarsi dalla sicurezza della presenza della mamma, gli stimoli eccessivi dati da giochi sempre più tecnologici, rumorosi ed abbaglianti, la paura che nasce dal sapere che al sonno segue il risveglio e poi la scuola, possono creare degli stati di insonnia.
La meditazione fatta magari insieme ali genitori prima di dormire può essere un modo per rilassarsi ed entrare in una dimensione intima, personale, protetta, in un sicuro mondo dei sogni.
Meditare con i bambini significa aiutarli ad ascoltare il proprio corpo, entrare in contatto con esso e scoprirlo, significa ascoltare sensazioni ed emozioni. Spesso i bambini non sono capaci di verbalizzare quello che provano e questa pratica permette loro di gestire stati di paura, di rabbia o di tristezza.
Meditare inoltre aiuta a sviluppare attenzione e concentrazione spesso carenti nei bambini super attivi di oggi oltre che favorire l’apprendimento in generale. Soprattutto, meditare significa rallentare, tornare a dare un ritmo, il giusto ritmo alla vita.
Meditazione con i bambini, per chi è adatta?
La meditazione va praticata con i bambini dai 5 anni in su. È adatta a tutti i bambini.
Non è necessario abbiano manifestato segnali di disagio, paure, aggressività, distrazione o tristezza.
L’apprendimento in generale risulta facile a questa età e insegnare ai bambini la meditazione è un modo per dare loro uno strumento facile a cui appoggiarsi nella vita in ogni momento ne sentano il bisogno, oltre che uno strumento per approfondire la conoscenza di se stessi e la crescita personale.
Meditazione con i bambini, come fare?
Iniziate insieme. Dimostrate ai bambini di essere interessati voi stessi alla meditazione, che è una cosa che fate, che vi piace, vi fa stare bene e che vorreste condividere con loro.
Scegliete un luogo. La scelta del luogo è importante e va fatta insieme. La cameretta, il terrazzo di casa, il divano del salotto, dentro la casetta delle bambole, sotto il letto. Non siate critici se non condividete il dove, ma cercate di comprendere il perché di quella scelta.
Datevi un orario e un momento stabilito. È un modo per creare una regola e abituarsi a rispettarla.
Iniziate con pochi minuti. All’inizio sono sufficienti 5 minuti in cui si sta con gli occhi chiusi, in silenzio, si respira e si ascolta il ritmo del respiro senza modificarlo.
Condividete solo se desiderate. Al termine rispettate il desiderio del bambino di raccontare o meno cosa ha percepito, se lui non lo fa, iniziate voi!


In generale si possono strutturare diverse forme di meditazione ed adattarle alle esigenze di ogni bambino. Si può creare una meditazione attiva in cui i bambini mentre camminano o ballano si concentrano sull’ascolto del loro corpo e del respiro.
Una forma piacevole e creativa di meditazione è quella associata alla colorazione dei mandala, un modo per calmarsi, rallentare e imparare a contemplare la bellezza del colore e l’armonia delle forme.
Una meditazione molto efficace, a mio avviso, è quella associata alla visualizzazione, sfruttando la facile e vivida immaginazione dei bambini. Conduciamoli a danzare tra le nuvole, a scivolare su un arcobaleno, a sentire sotto i piedi una nuvola soffice come zucchero filato, a sentire la sabbia calda o l’erba fresca di rugiada!
Se a ogni bambino di otto anni venisse insegnata la meditazione, riusciremmo a eliminare la violenza nel mondo entro una generazione.
Dalai Lama