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Caso Jordi Casamitjana: svolta storica per i vegani nel mondo

Con la vincita della prima fase della causa di Jordi Casamitjana si pongono le basi della riscossa di tutto il movimento vegano

Pochi giorni dopo il suo processo, Jordi Casamitjana condivide con Veggie Channel il suo trionfo: il veganismo è stato riconosciuto come credo filosofico protetto dalla legge britannica. E già nel mondo si stanno producendo dei grandissimi cambiamenti.

In cosa consiste la sentenza?

C’è stata questa pre-udienza giovedì e venerdì, alcuni giorni fa, sulla questione se il veganismo etico sia un credo filosofico protetto dalla legge grazie all’atto di uguaglianza 2010 (Equality Act 2010). Si tratta di una parte del mio caso di discriminazione che proseguirà ancora. Ma prima che il mio caso venga discusso in tribunale per stabilire se sono stato discriminato o no, il giudice ha dovuto decidere se il veganismo, il veganismo etico in particolare, sia un credo filosofico protetto. Giovedì è stata la prima giornata in cui c’era solo lui, il giudice, in quanto ho prodotto 1200 pagine di prove. Quindi ha avuto bisogno di un giorno intero da solo per riuscire a leggerle interamente.

E il 3 gennaio 2020 è stata la giornata in cui tutti i testimoni erano presenti. E in cui abbiamo presentato tutte le prove e ci aspettavamo, come sarebbe stata la norma, di andare a casa e che il giudice dopo alcuni giorni avrebbe prodotto un giudizio scritto. Ma non ha fatto così. Ci ha detto subito che aveva già deciso in quanto le prove erano schiaccianti.

Ha deciso che: sì, il veganismo etico è un credo filosofico protetto, un credo filosofico non religioso, dall’Atto di uguaglianza (Equality Act 2010) e che sì, io sono un vegano etico con un tale credo. E questo è fantastico perché è la prima volta al mondo che un giudice abbia mai detto questo.

In che cosa si tradurrà questa incredibile attenzione mediatica per Jordi Casamitjana?

È stato veramente pazzesco, subito dopo il verdetto fuori c’era già tutta la stampa, una fila di telecamere. E d’allora non si sono fermati. Sono già 3 giorni di attenzione costante dei media. Ho comprato tutti i giornali in Inghilterra fino ad oggi, li ho aperti tutti e sono presente in tutti. È stato pazzesco! E dappertutto, dalla Bosnia, dalla Turchia, dall’Australia. Qualcuno in aereo verso Abu Dhabi ha visto un articolo sul mio caso. Direi che è stato un po’ travolgente, un po’ troppo. Non ho mai visto la mia faccia in così tanti posti.

Ma ciò che significa realmente è che tutti stanno parlando dei vegani. Tutti stanno parlando della differenza che c’è tra un vegano etico e qualcuno che soltanto segue una dieta a base vegetale. Tutti parlano di come i vegani vengono discriminati, di come il veganismo sia un credo protetto, che sia importante, che sia coerente, degno di rispetto in una società democratica. Queste sono le parole dette dal giudice. E posiziona il veganismo ad un livello molto alto in quanto non è più quella cosa che la gente fa per moda e che la gente prende in giro.

Il veganismo etico è un credo filosofico protetto

Ora è importante quanto ogni altro credo che esista, religioso o altro. Credo ci sia interesse da ambo le parti, dalle persone a cui piace molto quello che è successo e dalle persone che odiano molto quello che è successo. Perché tutti hanno un’opinione su questo, nessuno è indifferente. E questa è la cosa interessante. Ora le conseguenze sono, siccome la gente ha appreso di questo, ci sarà della gente in altri paesi che potrebbe trovarsi nella stessa situazione mia. Potrebbero essere stati licenziati in quanto vegani.

Ora la gente si rende conto che se è successo in Inghilterra, potrebbe succedere in Italia, potrebbe succedere in Grecia, in Giappone, e loro potrebbero impiegare il mio stesso procedimento. Potrebbero trovare quale legge è disponibile. E forse quello che è successo nel Regno Unito potrebbe incominciare a succedere ovunque. Questo perché i vegani sono gli stessi ovunque, gli animali sono gli stessi ovunque, la discriminazione è la stessa ovunque. Doveva cominciare in un paese, è bene che sia cominciato qui in Inghilterra perché la parola vegan è stata inventata qui, ma poteva succedere ovunque ma dovrà finire dovunque!

Come verranno puniti in futuro quelli che trattano male un vegano?

Se sei un vegano e senti di essere stato discriminato, nel mio caso il massimo della discriminazione, che è l’essere licenziato, ma non c’è bisogno che sia così grave. Se soltanto non ti forniscono il cibo giusto, quando a tutti viene dato il loro cibo, o vieni forzato a indossare uniformi che hanno della pelle. E l’uniforme vine fornita a tutti dal datore di lavoro e tu devi pagartela da solo. Tutte queste sono forme di discriminazione. Al momento devi solo prenderla ed essere felice e lamentarti solo in famiglia e basta. Da ora potrai rivolgerti al datore di lavoro con forza e dire: “Guardi, quello che lei ha fatto è incorretto, per favore rimedi. Il mio credo è un credo protetto, non è meno importante di una religione o altro credo, quindi deve prendere questo seriamente”.

Fortunatamente, se quel datore ha visto qualcuno dei media di questi giorni, quel datore già si renderà conto e dirà: “Mi scusi, mi scusi, rimedio rapidamente”. Infatti, ho già visto su internet delle aziende che avvisano i datori di lavoro, già gli stanno dicendo: “Incominciate a cambiare le vostre politiche, se no, potreste essere coinvolti in situazioni come questa con Jordi Casamitjana”.

Ma cosa succede se tu hai un datore di lavoro che dice: “Non mi frega niente, non mi piacciono i vegani”. Bene, puoi portare quel datore di lavoro in un tribunale del lavoro e denunciarlo per discriminazione. E siccome ora c’è un precedente, c’è la possibilità, una buona possibilità, se è una denuncia genuina, se è vero che sei stato discriminato per quella particolare ragione, c’è una possibilità che tu vinca quella causa.

Caso Jordi Casamitjana
Vegani etici protetti dalla legge

Tanti cambiamenti nel mondo stanno avvenendo. E in Italia?

Questa sentenza è di qualche giorno fa, il 3 di gennaio, e già tanti cambiamenti stanno avvenendo in tutto il mondo. Quanto tempo pensi ci vorrà affinché anche in Italia si segua lo stesso esempio?

Realmente non lo so, non so come il veganismo è visto in Italia, non so quale sia la situazione legale in Italia. Dovrebbe essere qualcun altro a dare un’occhiata alle leggi e dire: “Guardiamo le leggi e vediamo come funzionano”. Perché nel Regno Unito abbiamo il vantaggio dell’atto di Uguaglianza che dice che i credo filosofici devono essere protetti. Forse questa parola non esiste nella legislazione italiana.

Ma forse esiste un’altra parola che le persone con conoscenze di diritto possono riconoscere trovando vie per promuovere casi che possono corrispondere a questa legislazione. E se c’è qualcosa che si può usare, allora c’è motivo per protestare contro le lobby politiche per modificare le leggi, e riconoscere i credo filosofici, non solo il veganismo ma anche il pacifismo, per ognuno che avesse un forte credo, ma che non sia un credo religioso, anche loro meritano di essere protetti. In modo che ci saranno sufficienti persone per supportare le lobby per un tale cambiamento. Ma chi sa quanto tempo prenderà tutto ciò, questo non so dirtelo.

La seconda parte del caso Jordi Casamitjana

Questa è stata la prima parte del tuo caso che è diviso in due parti, direi. Qual è la situazione al momento e come pensi andrà la prossima… quando sarà la seconda parte?

La seconda parte si terrà alla fine di febbraio e all’inizio di marzo, una prova di 10 giorni. Non posso dire nulla di quella parte, in quanto non ha ancora avuto luogo e sono una delle parti coinvolte. Almeno ora sappiamo che potremo utilizzare una componente di discriminazione nel mio caso, che non sapevamo fino all’approvazione del giudice che ha confermato che il veganismo è un credo filosofico. Ora lo sappiamo con certezza, così possiamo affrontare il caso con questa conoscenza. Come andrà a finire? Non lo so, non si sa mai.

Questo è molto più difficile, perché ci sono due parti che si difendono. In questo caso il mio ex datore di lavoro non può contestare l’aspetto del veganismo, e questo è più facile per me, ma l’altro sarà più difficile, dieci giorni. E quello che è più importante è che non ho ancora i soldi per pagare tutti i miei avvocati per il resto della causa. Sto facendo ancora il mio crowdfunding nello stesso posto dove lo stavo facendo prima, perché il mio caso ha ancora bisogno di supporto dalla popolazione. La mia speranza è che ora che i vegani hanno realizzato che ho raggiunto qualcosa per loro, forse ora loro possono aiutarmi per raggiungere qualcosa per me.

Consigli per la lettura

Libro di Jordi Casamitjana “The Demon’s Trial”

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