Cosa rispondere a chi ti dice “mangiare carne è una mia scelta”?
Sei vegano e t’imbarazzi quando ti dicono: “Mangiare carne è una mia scelta”? Cosa rispondere in questo caso? Tutti i vegani si trovano spesso a dover fronteggiare situazioni del genere. Daniele Bazzani, musicista e compositore, risponde a questa affermazione esprimendo in modo efficace tutta la sua contrarietà e indignazione.
Daniele, con questo filmato ti farai più amici o nemici?
Sinceramente mi interessa poco, se qualcuno mi considera un “nemico” perché credo che massacrare animali per puro piacere a tavola sia sbagliato, preferisco sapere chi sono e tenermi a distanza! Mi rendo conto di quanto l’argomento sia delicato. Perché io, per anni, nelle occasioni in cui capitava, ero davvero in difficoltà nel dare risposte, e dovevo dare sfogo a tutto il mio ego e alla sicurezza ostentata ma che sapevo poggiare su basi inesistenti. Spero però che si capisca che nessuno insegna niente, non siamo qui per quello. Ma se diciamo che l’uomo è superiore agli altri animali, dobbiamo dimostrare di esserlo, oltre a dirlo.
Ti sei alzato storto quel giorno o è un discorso che rimurginavi da tempo dentro di te?
Era un po’ che ci pensavo, ho creduto fosse giusto farlo, anche il momento, tutti parlano del virus, distraiamoli. Anche se non c’è “un momento” migliore per farlo, sono discorsi che coinvolgono talmente tanti aspetti della nostra vita che dovrebbero essere centrali in tutto. Oggi mi fa strano sentire i discorsi che facevo io in bocca ad altra gente, mi vergogno un po’.
Oltre all’affermazione “mangiare carne è una mia scelta” ce ne sono altre che meriterebbero un video?
Si, “I vegani sono dei fissati che rompono le palle agli altri”. Mi sembra assurdo che chi fa una scelta “di amore” verso altri esseri viventi venga trattato così, è davvero una ghettizzazione senza senso.
Che cosa o chi ti ha portato a fare questa scelta?
La mia compagna, Sara, è vegana. Non mi ha mai detto nulla ma averla accanto e capire cosa volesse dire la sua scelta mi ha fatto fare un passo che mi ero sempre negato. Ho diversi amici che lo sono e nel tempo ho osservato come se la vivevano. Nessuno ha mai cercato di convincermi, anche se devo dire che, nel momento in cui realizzi, vorresti rendere partecipi tutti di cosa gli accade intorno, o dentro. E questo ti porta forse ad essere un po’ insistente, a volte. Ma quando vediamo un’ingiustizia, credo sia giusto alzarsi e parlare, sempre.
Da quando sei vegan è cambiato qualcosa nel tuo rapporto con tuo figlio?
Non lo sono ancora, in realtà, non del tutto, anche se ormai di fatto è praticamente così, è una scelta molto recente per me. A lui ho parlato della cosa, ci scherzo e colgo le occasioni che ritengo giuste, guardando un film o un cartone animato per fargli capire delle cose. Purtroppo non posso “imporgli” la mia scelta, non è nato così e non sarebbe giusto. Ma credo che l’esempio sia ciò da cui impariamo, più che le parole.
Che cosa è rimasto in tuo figlio dopo la visita che avete fatto al santuario di animali?
Un ricordo bellissimo, ne parla spesso. Vediamo i filmati che Massimo Manni posta sempre e ci facciamo un sacco di risate. È molto più semplice per me, dopo quell’esperienza, fargli capire che la cinghialina che ci ha seguiti per tutto il parco è la sorella delle salsiccette che (purtroppo) ancora mangia. Non gli impongo nulla ma spero che l’esempio sia la guida migliore. Lui dice che non mangia carne ma solo wurstel e hamburger, anche se ogni tanto inizia a mangiare i nuggets di soia o gli hamburger vegetali. Spero di trovare presto in commercio i Beyond Meat perché li ho provati e fanno una certa impressione! In quel modo potrei nutrirlo senza remore, a un bambino così piccolo tante cose non piacciono e ha bisogno di crescere.


Quanto sta influenzando la tua scelta vegan nella tua professione da musicista e compositore?
Non saprei, credo che tutto, nella vita, ci influenzi. Soprattutto se, come me, si fa un lavoro che ci riempie a 360 gradi. Credo che alcuni siano un po’ infastiditi dal fatto che non mi limiti a parlare di chitarre e affini. Ma sono una persona, prima che un musicista, e se mi apprezzi come tale, forse è anche perché sono quello che sono, non credi?
Quali sono i tuoi obiettivi professionali ora?
Sto lavorando a diversi progetti. Con Sara Berni abbiamo in cantiere un lavoro molto impegnativo che ci sta portando via moltissimo tempo e che al momento abbiamo dovuto sospendere perché non possiamo vederci, abitando in due comuni diversi.
Da solo sto scrivendo e arrangiando anche per altri musicisti e molte delle cose passano dal nuovo sito e canale Youtube MusicVolcano.com E l’insegnamento è sempre un elemento chiave del mio essere musicista. In questo periodo sto convertendo le lezioni usando Skype, ma non è un problema, visto che lo faccio da molto. Ho avuto studenti in Australia e altri paesi del mondo, oltre che in città lontane da Roma, dove vivo.
Dieci libri didattici dedicati alla chitarra acustica sono diventati da qualche anno il percorso di ScuolacusticA, un lavoro enorme di cui sono molto contento (è una delle poche scuole di chitarra acustica fingerstyle al mondo, creata in collaborazione con Fingerpicking.net), sono uno degli autori più prolifici del pianeta!
Cosa, secondo te, la musica é in grado di fare per la crescita spirituale delle persone?
“Una musica può fare” cantava Max Gazzè… Ogni cosa può farci crescere, dobbiamo però essere in grado di riceverla. E se non apriamo la mente e il cuore, diventa impossibile, anche per la musica.
Certo che la popolarità di alcuni, penso a Joaquin Phoenix, può essere un veicolo straordinario per sensibilizzare le persone, anche se fa un po’ tristezza pensare che debba venire un attore famoso a spiegarti che non dovresti uccidere, no?
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