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Natale vegan per una nuova consapevolezza

La messa del Natale è pensare con consapevolezza a tutte le creature senzienti

Durante il Natale, magari andando a messa, ci dimentichiamo di quante creature, anch’esse figlie del creato, anch’esse viventi e senzienti, detentrici anch’esse del diritto alla vita, vengono trucidate per un menù, o per una ricerca fallace, o per una pelliccia, o per uno “sport”, o per un presunto rito, o per “gioco”. Io debbo ai miei due cani, i miei due figli nasoni, una nuova consapevolezza che sento di condividere come fosse un dovere.

Io nei loro occhi ho letto la vita. Ossia ho visto quella scintilla originaria di vita, da cui è cominciato tutto, che noi dovremmo tramandare portandola nei nostri occhi in eredità, durante questo nostro passaggio terrestre, e che invece spesso disonoriamo.

Una scintilla di vita originaria che i bambini, e anche gli animali fino alla loro morte, conservano intatta nel loro sguardo e che noi, invece, chi per l’età che avanza, chi per lo stress, chi per il dolore, chi per il male, se lo frequenta, sporchiamo dalla fanciullezza in poi. Invece, grazie a loro, e su questo mi hanno regalato un grande insegnamento, nei loro occhi ho riscoperto la magia della vita, quanto questa sia sacra, un regalo, un’opportunità.

Le mucchette compiacenti delle pubblicità destinate al macello

Oggi penso che tra le ingiustizie più inaccettabili della morte ci sia quella per cui se un nostro caro ci lascia non perdiamo, con lui, solo tutte le sue tracce lasciate, ma sappiamo che quella persona amata non potrà più recepire la vita nelle sue manifestazioni. Non potrà più vedere un tramonto, avvertire il profumo del mare o dell’erba, camminare in un bosco, udire i suoni della Natura e degli animali.

Noi camminiamo spesso, nella nostra vita, distratti in mezzo a tante ingiustizie, a tante morti, tanti orrori. E, causa certe informazioni endemiche come le pubblicità che mostrano mucchette compiacenti prima di essere portate al macello, ma persino a causa di mamme che ingozzano di carne i figli fin da piccoli, come successo a me, finiamo per non saper o non voler cogliere l’orrore che c’è dietro quel piatto. C’è urgente bisogno di una nuova consapevolezza!

Mangiare carne sarebbe abitudine da evitare

L’alimentazione carnivora sta diventando il maggior agente inquinante del pianeta. Quindi mangiare carne, sarebbe abitudine da evitare. Ormai di fronte ai disastri del clima che non sa più come gridarci la sua richiesta d’aiuto, non solo per motivi etici ed empatici, ma anche scientifici. Ho capito nel tempo che questa mia consapevolezza doveva diventare qualcosa da condividere, un impegno civico da compiere ovunque fosse stato possibile, a cominciare dai social.

Ho sempre avuto come una fobia per gli insetti. Mi è capitato tempo fa di vedere ai bordi di una strada trafficata uno scarabeo verde sottosopra che chiedeva aiuto. Sono andato da lui e l’ho voltato. L’ho salvato con le mie mani. Non l’avrei mai fatto prima dei miei due cagnolini.

Nuova consapevolezza, animalismo
Presepe

Il cristianesimo non contempla l’uccisione di animali

E non è vero che il cristianesimo abbia accettato l’assassinio di animali. E che l’uomo li mangi. Gesù sulle sue spalle l’agnello lo portava vivo. E il 10° comandamento dice “non uccidere”, ma non specifica chi. Non dice “solo esseri umani”.

“Chi ha ucciso un bue è come se avesse ucciso un uomo”

(ISAIA 66.3)

“… ma non dovreste mangiare la carne, con la sua vita, cioè il sangue…”

(GENESI 9.4)

“… e io reclamerò la tua vita per mano di ogni creatura da te uccisa….”

(GENESI 9.4)

Io da almeno dieci anni non vedo più nel piatto una pietanza, ma una vittima.

Buon Natale a tutti gli esseri viventi e senzienti, non malefici ma benefici. Gli animali lo sono spesso, gli esseri umani meno…

Testo e vignetta di Massimo Wertmuller

Edito da

Massimo Wertmuller è uno dei migliori attori italiani di questo momento. La sua anima gentile e generosa lo porta a sostenere l'associazione Medici senza Frontiere e ad essere attivo in campo animalista e ambientalista. Con Veggie Channel condivide alcuni suoi pensieri, a volte filosofici a volte umoristici ma sempre taglienti, illustrandoli con vignette satiriche da lui stesso disegnate. L'impegno di Massimo è volto al sensibilizzare le persone e le istituzioni nei confronti della sofferenza animale perpetrata negli allevamenti intensivi, nei laboratori di sperimentazione, nei terreni di caccia e via dicendo.

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