Modifichiamo convinzioni e luoghi comuni per accogliere l’idea che il benessere e il nostro stare bene dipende soprattutto da noi!
Il benessere dipende da noi. Sembra scontato, ma non lo è. Molti di voi leggendo questa articolo diranno… “È ovvio!” Ma poi in pratica nella nostra quotidianità non diamo il giusto valore a quello che mangiamo, al movimento, al contatto con la natura e con noi stessi. E quando non ci sentiamo bene, attribuiamo le cause soprattutto a fattori esterni e non di certo al nostro stile di vita, a quanto ci siamo presi cura di noi e del nostro sistema immunitario.
Questo concetto così semplice, ma non banale, è però fondamentale nel mio lavoro di food coach, poiché senza di esso non è possibile costruire la motivazione al cambiamento. Solo con la consapevolezza che le nostre scelte e i nostri comportamenti quotidiani possono essere causa di salute o viceversa di malessere, si può iniziare a modificare le abitudini sbagliate trasformandole in nuove abitudini di benessere.
Questo modo di ragionare è comune e molto diffuso e anche io prima vedevo le cose in questo modo senza chiedermi il perché delle cose e meno che meno associando il mio star male a quello che mangiavo.
Più semplice pensare che il mal di testa dipenda dallo stress, il mal di pancia dal colpo di freddo, la dermatite perché ne soffre anche la mamma, la stitichezza perché ce l’hanno tutti, la bronchite dal fumo, l’influenza perché è inverno ed è normale.
Siamo indotti da sempre a dare eccessivo valore alla sfortuna, alla fatalità, alla emotività, alla genetica, alla fretta, allo stress.
Perché siamo soliti attribuire all’esterno le cause del nostro disagio?
Come prima cosa per non sentire il peso della responsabilità, perché è troppo difficile accettare di aver fatto degli sbagli, perché sarebbe una ferita al nostro narcisismo. Perché ci costerebbe fatica, perché vorrebbe dire modificare le nostre amate abitudini, perché richiederebbe tempo e ci obbligherebbe a riflettere. Perché ci costringerebbe, ad esempio, a dire addio a panini, patatine, salumi, fumo ed alcolici.
Il binomio, stile di vita e ancor più cibo e salute è molto difficile da accettare! Preferiamo non crederci oppure, sì, annuire, ma poi proseguire con la nostra solita vita di sempre.
Iniziamo ad agire e a darci valore. Iniziamo a dare peso alle nostre azioni e a farci delle domande e a sviluppare un senso critico. Abbiamo bisogno di consapevolezza, di voglia di capire ed approfondire.
Cosa è necessario per iniziare a compiere azioni favorenti il nostro benessere?
Ci servono volontà, impegno, disciplina e obiettivi precisi. Partiamo dal presupposto, ormai sempre più riconosciuto ed accettato, che ogni disagio e malattia si originano e si sviluppano solo in un organismo infiammato ed intossicato.
Un corpo invece ripulito potrà beneficiare di un più robusto sistema immunitario, vero ed unico scudo difensivo.
Quali sono i comportamenti che possiamo adottare per andare in una consapevole e responsabile direzione di benessere?
Dare spazio e dedicare tempo al movimento fisico e a passatempi piacevoli e rilassanti, sviluppare pensiero positivo, esporsi al sole, circondarci delle persone a cui siamo affezionati e per cui proviamo stima. Aumentare il consumo di frutta e verdura, evitare cibo spazzatura e processato, orientarsi verso un’alimentazione vegetale come scelta non solo di salute per sé, ma anche per l’ambiente.
Non dimentichiamo, come sosteneva già a metà del 1800 il filosofo tedesco Feuerbache che:
Noi siamo quello che mangiamo!
Non dimentichiamo quanto diceva Ippocrate, padre della Medicina, e cioè:
Fa’ che il cibo sia la tua medicina.
La nostra salute si costruisce soprattutto a tavola. I cibi che scegliamo quotidianamente nella nostra alimentazione ci trasformano dall’interno, diventano parte di noi e possono influire positivamente sulla qualità e la durata della nostra esistenza.

