Impariamo ad assaporare il cibo, a rendere i nostri pasti una vera esperienza sensoriale… impariamo insomma a fare l’amore con il sapore!
Assaporiamo veramente quello che mangiamo? Ve lo siete mai chiesto? No?? Ecco allora ci penso io a chiedervelo e a domandarvi se avete consapevolezza del gusto, del sapore, della consistenza, del profumo, del suono, dell’impatto che ogni boccone ha dentro di noi ogni volta che lo mastichiamo.
La nostra vita è fatta di atti semplici come il respirare, il mangiare e il bere. Il più delle volte questi semplici atti vengono vissuti in modo automatico, senza consapevolezza e soprattutto senza gusto.
Dedichiamo poco e frettoloso tempo ai pasti e agli spuntini, mangiamo in modo meccanico, spesso più che masticare ingoiamo, la nostra testa è altrove, lontana e presa da altri pensieri.
A questo si aggiungono la tv e ancor peggio lo smartphone che ci tiene sempre connessi tra un boccone e l’altro.
Siamo in preda all’ansia per il domani e soffocati dall’angoscia del passato e ci facciamo scappare il momento che stiamo vivendo.
Impariamo a riappropriarci del momento presente!
Connettersi con il presente e porci in ascolto delle nostre sensazioni ci può aprire le porte verso un arricchimento interiore. Ma non solo, stimoleremo nuove connessioni sinaptiche potenziando in questo modo la nostra plasticità cerebrale.
Ritorneremo in contatto con la nostra sensorialità, aprendoci in modo nuovo ad ogni nostra esperienza compresa quella del semplice atto di mangiare.
Dobbiamo solo allenarci… in che modo?
La mindfullness ci viene in aiuto. Si tratta di un’antica disciplina buddista oggi sempre più diffusa che insegna proprio a coltivare l’attenzione, la concentrazione e la consapevolezza.
Mindfulness non a caso in inglese significa “consapevolezza”, l’essere cioè pienamente presenti in ciò che sta accadendo in quel dato momento calandosi nell’istante presente in modo distaccato e non giudicante.
In che modo quindi la mindfullness può esserci utile?
Allenandoci a essere totalmente presenti nell’atto del mangiare.
Proviamo, ad esempio, a prendere un frutto, osserviamolo, vediamo le sfumature del colore, sentiamo la consistenza, se è ruvido o appiccicoso. Annusiamolo e poi assaggiamolo con calma e prestiamo attenzione a come ci riempie la bocca, se produce un particolare rumore quando lo mastichiamo. Il sapore che ha il primo boccone e poi quello successivo, cosa succede quando lo ingoiamo…
Volete provare? Sono sicura che scoprirete sensazioni completamente nuove… Che, ad esempio, quell’arancia che mangiate per merenda ha una buccia ruvida, che la buccia profuma meno della polpa, che alcuni spicchi sono più dolci di altri. Che le pellicine bianche sono più amare, potete sentire il succo che vi riempie la bocca, che magari vi pizzica le gengive. Sentire come questo scende dentro di voi, come la pancia si gonfia…
Provate poi con un cibo che vi gratifica molto e di cui magari abusate soprattutto quando siete stanchi, nervosi o stressati. Come una patatina, come un cioccolatino, come uno dei soliti vostri snack.
Fermatevi un attimo e iniziate ad esplorarne il gusto, la forma, la consistenza, l’odore… come fosse la prima volta che mangiate quel cibo.
Gustatevi le sensazioni di piacere che vi dà o invece soffermatevi su quelle sfumature che non avete mai colto. E chiedevi perché mangiate spesso quel cibo che forse proprio così esageratamente gradevole non è.
Ricordiamo che il mangiare è una delle pochissime esperienze multisensoriali per definizione ed è davvero un peccato perdere questa meravigliosa esperienza solo per gli automatismi e la fretta che la vita quotidiana ci impone.


E vivere un cibo attraverso i sensi non significa solo sentirne il sapore
Se, ad esempio, non abbiamo mai pensato al valore del suono prodotto dai cibi, non dimentichiamoci che è proprio l’accompagnamento sonoro prodotto dalla masticazione di certe cose come le patatine, i biscotti secchi o un gambo di sedano, a rendere questi cibi appetibili.
Forse è proprio sentire quel “crock” sotto i denti che vi rende così gradevoli e soddisfacenti quelle patatine che mangiate spesso.
Impariamo veramente a fare l’amore con quello che mangiamo, impariamo a capire cosa veramente ci piace. Impariamo a prolungare certe sensazioni piacevoli, impariamo ad allenare tutti i nostri sensi. Non solo a tavola, ma in ogni momento della nostra giornata!
Ritroviamo il tempo per noi, ritorniamo ad ascoltare, ad osservare e a gustare, facciamo l’amore con la vita, facciamo l’amore con il sapore!