Una capacità o una dote innata, fatto sta che l’umorismo fa bene alla salute, ci aiuta a gestire lo stress e ci insegna a cogliere il lato buffo della vita. Basta solo allenarlo!
Fino a poco tempo fa erano i filosofi ad occuparsi di umorismo. Più di recente, questa capacità di individuare e ritrarre gli aspetti più buffi della realtà, ha destato l’interesse di studiosi e psicologi.
Il nostro cervello può essere allenato ad andare oltre la serietà, a superare rigidi schemi e visioni. Possiamo allenarlo a cogliere gli aspetti divertenti soprattutto di quelle cose che non ci piacciono. Come i nostri difetti, ad esempio, certe situazioni imbarazzanti, alcuni eventi brutti che ci hanno visto protagonisti.
Ricordiamo che le emozioni negative restringono la prospettiva e rischiano di far precipitare il nostro umore e la nostra autostima, ma se sappiamo usare un pizzico di umorismo, tutto cambia. Possiamo trovare soluzioni, superare ostacoli, accettare difetti, vincere lo stress!
Ecco perché, imparare a far emergere il lato comico delle cose può essere utile a studenti quanto a manager, a genitori quanto ai figli, fino ai pazienti in psicoterapia.
Imparare a ridere di noi stessi e impegnarsi per far sorridere gli altri, ci fa stare bene.
Perché l’umorismo fa bene?
Intanto è liberatorio. Poi riduce paura e stress, allena le nostre capacità cognitive, ci trasmette buon umore, ci aiuta a gestire le cose brutte, a sdrammatizzare, a diventare più flessibili e tolleranti con gli altri e con noi stessi.
I muscoli si rilassano e si abbassa la pressione sanguigna. E se ridiamo, il corpo rilascia endorfine, serotonina e dopamina che favoriscono calma e benessere. Ci sentiamo meno preoccupati e così siamo in grado di trovare soluzioni e di vedere che in ogni cosa si può nascondere un lato positivo.
Quanto piacevole è inoltre avere accanto una persona dotata di senso dell’umorismo o di del famoso “senso of humor” come lo chiamano gli inglesi?
Questo significa relazioni gratificanti e probabilmente più durature, nella vita come nel lavoro.
Come si fa a sviluppare l’umorismo?
Prendete carta e penna. Alla fine della giornata provate ad annotare almeno due cose buffe che vi sono capitate o due particolari dal risvolto anche divertente.
Non le trovate?
Alle volte basta solo sforzarsi di cambiare il punto di vista, osservare le cose più nel dettaglio e ampliare le nostre prospettive.
Osserviamo la realtà, proviamo a fare delle battute, superiamo la timidezza, non feriamo né offendiamo gli altri ovviamente, impariamo a ridere di noi stessi.
Capiamo quando e con chi è il caso di provare questa nuova tecnica sorridente e buttiamoci.
Attenzione però! Avere senso dell’umorismo non significa essere superficiali o insensibili, tutt’altro.
Non significa nemmeno sforzarsi di essere simpatici né diventare dei provetti narratori di barzellette. È una capacità spontanea che va usata con intelligenza e ovviamente con rispetto di sé e degli altri.
Non confondetelo neppure con il sarcasmo che è più una tendenza all’autopunizione e nemmeno con la beffa, che con lo humor non ha nulla a che fare ed è un atteggiamento poco gentile e malsano.
Consigliamo anche: Striscia satirica dei vegani “L’altra campana: strani questi vegani!”
Relazione tra uomo e cane, esiste amore quando c’è un padrone?
Isabella Vendrame Psicologa Food Coach

