Una pratica di yoga pensata per le donne, per contrastare i disagi dei cambiamenti ormonali. Scopriamo insieme che cos’è lo yoga ormonale e a cosa serve
Sono frequenti e fastidiosi i sintomi legati ai cambiamenti ormonali, lo sanno bene soprattutto le donne che si trovano ad affrontare il delicato periodo della menopausa. Esiste una pratica di yoga, lo yoga ormonale, pensata proprio per riattivare in modo naturale la produzione ormonale e contrastare così certi disagi femminili. Scopriamo insieme che cos’è e a cosa serve lo yoga ormonale.
Lo yoga ormonale è una pratica ideata nel 1922 dalla psicologa brasiliana Dinah Rodrigues, con lo scopo proprio di stimolare in modo naturale e gentile le ghiandole endocrine. È quindi un metodo terapeutico, attivo e dinamico, basato sulla fisiologia femminile, indicato per contrastare il calo della funzionalità delle ghiandole produttrici di ormoni.
Questa pratica attraverso alcuni specifici esercizi stimola le principali ghiandole corrispondenti ai chakra e cioè la tiroide, l’ipofisi, le ghiandole surrenali e le ovaie.
Yoga ormonale, a chi è rivolto?
Proprio per la capacità di risvegliare e attivare il lavoro delle ghiandole endocrine, lo yoga ormonale è consigliato durante la menopausa, prima, durante e dopo, ma anche per tutte quelle donne che vivono con stress e disagio il ciclo mestruale, che hanno un’invalidante sindrome premestruale.
Può essere utile anche per aumentare i livelli di fertilità e per contrastare la formazione di cisti ovariche, per attenuare gli squilibri alla tiroide e per la prevenzione di numerosi disagi legati a un basso livello ormonale come problemi cardio vascolari.
In generale, questa pratica regala a chi la prova fin da subito uno stato di immediato benessere, un modo per contrastare lo stress, ribilanciare se stessi, portare vita ed energia a tutto il corpo.
Sorprenderà, ma lo yoga ormonale può essere indicato anche per gli uomini, non solo come pratica rilassante e rinforzante, ma per riattivare la produzione di testosterone e dare vitalità agli spermatozoi. Lo stile di vita di oggi caratterizzato da scarso movimento, fumo, alcol e stress lavorativo possono incidere pesantemente sulla fertilità e la produzione ormonale.
Yoga ormonale, come funziona?
La pratica prende spunto da varie tecniche dello yoga come, ad esempio, l’Hatha Yoga e il Kundalini Yoga. Consiste in una sequenza di esercizi dinamici con una struttura ed un ordine ben precisi. Lo scopo è aumentare la funzionalità degli organi e delle ghiandole, rafforzando l’effetto delle posizioni (asana) e delle tecniche di respirazione (pranayama) grazie ai principi energetici tibetani.


Lo yoga ormonale prevede una serie di posizioni yoga, respirazioni dinamiche, visualizzazioni, tecniche energetiche tibetane, yoga nidra ed esercizi antistress. Ci sono delle sequenze che alternano fasi dinamiche a fasi statiche di rilassamento.
Le sequenze dinamiche attivano la circolazione del sangue nei tessuti che circondano le ghiandole endocrine, stimolando in questo modo la creazione di energia vitale, quella che viene chiamata prana. Il rilassamento, invece, aiuta a dirigere il prana nelle zone del corpo che devono essere equilibrate.
Si tratta quindi di una routine fissa che dura circa mezz’ora, da praticare almeno 3 volte alla settimana al fine di riuscire a percepire un risultato concreto terapeutico e un generale stato di benessere.
In Italia lo yoga ormonale secondo il metodo della sua creatrice è stato diffuso da Carla Nataloni, prima insegnante di yoga ormonale in Italia.
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