Veggie life for Veggie people

Petr Medvedev. Storia di un punk vegano russo

La cultura punk e il mondo animalista si ritrovano nella vita di Petr Medvedev, studente di sociologia

Sembrerà curioso, ma frequentando concerti punk, Petr Medvedev è venuto a conoscenza del mondo vegan e si è innamorato della sua filosofia. Ora studia sociologia e, oltre a sostenere i precetti del femminismo e di altre battaglie sociali, s’impegna per la difesa degli animali e per la promozione dello stile di vita vegan.

“Faccio parte del collettivo Veganbird. Organizziamo degli eventi rivolti allo sviluppo del veganismo a Perm e anche al di fuori di questa città. Ogni anno facciamo il mese vegan. Si tratta di una serie di eventi che si svolgono a novembre. Di solito includono proiezioni, lezioni e anche un grande festival con diverse business realtà. Oppure con persone che da molto tempo promuovono il veganismo in Russia e che durante le conferenze raccontano come seguire uno stile di vita salutare e etico”.

Come sei diventato vegano?

“Tutto è cominciato in modo curioso e casuale. Sono capitato in un concerto punk. Era il secondo o il terzo concerto a cui andavo. Ho visto due persone che gestivano il vegan bar durante il concerto. Due punk che vendevano dei burger vegani di lenticchie e qualcos’altro per 30-40 rubli, molto poco. E tutto questo si svolgeva nel ambito di un concerto punk. Per me era molto strano.

Fino ad allora non avevo mai parlato né con i vegetariani, né con i vegani. E quando mi sono avvicinato e ho cominciato a parlare, ho trovato un grande contrasto. I punk di aspetto aggressivo, con i capelli colorati e con i piercing su tutto il corpo proteggevano gli animali. Ogni tanto andavano alle manifestazioni e non mangiavano prodotti animali. Per me era molto strano.

Sono diventato uno dell’ambiente punk e poi mi sono posto una domanda: perché anche io non posso adottare una dieta vegana (anche se per me non è una dieta ma uno stile di vita). Mi circondavano sempre più vegani e vegetariani. Viaggiando con l’autostop per le città della Russia, sono andato da un amico vegano e ho capito che nutrirsi solo a base vegetale era semplice. Tornato a casa, ho deciso di provare ad essere vegetariano per qualche tempo. Poi ho visto il film “Earthlings” e da quel giorno sono vegano”.

Petr Medvedev e il movimento femminista

All’inizio Petr Medvedev si è iscritto a giurisprudenza all’Università Statale di Ricerca di Perm. “Però la giurisprudenza ha smesso di piacermi e ho deciso di iscrivermi in sociologia per cercare di fare delle ricerche, studiare delle micro-comunità. Una delle ragioni perché ho scelto la sociologia è il desiderio di capire meglio i movimenti di liberazione, capire meglio la situazione nel mondo, in Russia.

Volevo capire come studiare la società in modo da aiutarla più efficacemente. Sono stato da sempre interessato in filosofia liberalista legata al comunismo, al socialismo, all’anarchismo. Per questo ho pensato: se mi iscrivo a sociologia, mi aiuterà a capire meglio questi processi, questi fenomeni. La mia prima tesina è stata sul tema del femminismo.

A Perm c’è una comunità femminista. Io mi considero un pro-femminista. Gli uomini possono aiutare le donne ad emanciparsi. Abbiamo aiutato l’organizzazione di un evento per la lotta contro la violenza domestica. Mi hanno proposto di organizzare un concerto nell’ambito del festival nazionale “Non colpevole”.

Volevamo far esprimere i musicisti punk sul fatto che nella cultura punk non c’è posto per sessismo, omofobia, diverse pratiche discriminatorie. È stato un festival di beneficienza, i soldi ricavati sono stati devoluti ai centri locali di sostegno delle donne in difficoltà”.

Attivismo e animalismo

“Nel 2019 a San-Pietroburgo si è svolto un evento animalista nazionale con la partecipazione di Tobias Leenaert e Melanie Joy. Hanno fatto delle lezioni, dei seminari sull’attivismo e sul clima pacifico all’interno dell’attivismo. Ci sono stati molti dibattiti sul tema dell’altruismo efficace. Per me andarci è stata una buona esperienza, incontrare molti attivisti russi e stranieri. È stata un’esperienza molto stimolante.

Petr Medvedev, vegan
punk vegano russo

Quando siamo arrivati a San-Pietroburgo, nella prima giornata, il 1 maggio con Timofey Dubrovskih siamo andati anche al corteo. È stata una sensazione meravigliosa. Camminare in mezzo alla gente che la pensa come te, cantare in gruppo, dire la tua contro lo sfruttamento degli animali. E tu capisci che il mondo sta cambiando qui ed ora, in questo istante. Ed inizi a capire che tutto ciò che fai non è invano e questo ti dà la motivazione per i nuovi traguardi”.

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