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Cosa mangiare di vegano in montagna?

Non solo speck, carne e formaggio, in montagna è possibile mangiare vegano. Scopriamo cosa scegliere per poter mangiare vegano in montagna

Amiamo la montagna, ma in quanto la cucina sappiamo che la maggior parte dei piatti tipici sono a base di carne, speck e formaggio. Nonostante questo mangiare vegano è possibile, scopriamo cosa scegliere per mangiare vegano anche in montagna.

In vacanza calarsi nelle abitudini e tradizioni locali è sicuramente un piacere che, però, è possibile mantenere anche nel pieno rispetto delle nostre scelte alimentari, etiche e di salute. Non serve quindi dire addio a tutto ciò che è tipico e di montagna, ma solo capire quali scelte fare ed eventualmente a cosa fare attenzione.

Mangiare vegano in montagna, invece, può diventare un’opportunità per scoprire frutti ed ortaggi poco valorizzati e messi in ombra da tutte quelle proposte ricche di formaggi e salumi.

Cosa mangiare di vegano in montagna?

Mangiare vegano in montagna vuol dire, ad esempio, scoprire e gustare cereali rustici come segale, grano saraceno, orzo e mais. Possiamo trovare meravigliosi pani, grissini o crostini vari, a base di questi cereali arricchiti con molti semi tipici come semi di finocchio ed anice, con semi di cumino e papavero, con semi di girasole e di zucca.

Ricordiamo che la segale contiene glutine, ma meno rispetto al frumento. Ha, infatti, un alto contenuto di gliadina, ma meno di glutenina, cosa, infatti, che lo rende poco adatto alla panificazione.

Curiosiamo dentro i fornitissimi panifici di montagna perché sicuramente troveremo qualcosa di adatto a noi. E, domandiamo gli ingredienti perché alle volte può capitarci di trovare gradite sorprese come, ad esempio, una torta di grano saraceno completamente vegetale realizzata senza uova e con margarina al posto del burro, oppure uno strudel vegano oppure ancora qualche biscotto rustico con semi e frutta secca.

In panifici e pasticcerie dell’Alto Adige è possibile trovare lo Zelten, dolce tipicamente invernale, ma presente tutto l’anno, a base di frutta secca, frutta essiccata e canditi. A volte contiene il miele, altre volte solo zucchero o sciroppo di glucosio.

Dal fruttivendolo possiamo trovare diversi ortaggi e frutti locali quali porcini e finferli, cavolfiore e cavolo cappuccio, rapa rossa, porri e patate, insalate spesso a foglia variegata, le prime mele nuove, già presenti ad agosto e i deliziosi frutti di bosco.

In baita o in un rifugio per mangiare vegano non è poi così difficile. Non manca mai un piatto di pasta da chiedere al pomodoro, ai porcini o aglio ed olio. Anche in questo caso, facciamo domande, poiché gli gnocchi, pasta fresca o i famosi spatzli possono essere realizzati senza uova e in tal caso farceli portare conditi al pomodoro. Anche le zuppe possono essere motivo di scelta, come la famosa zuppa d’orzo, la pasta e fagioli, la crema di porri e patate, oppure un semplice minestrone. Assicuriamoci non siano realizzate con brodo di carne o con aggiunta di pancetta o lardo.

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Non mancano mai le patate, bollite al prezzemolo, in padella con la cipolla, ma spesso nei listini troviamo l’insalata di patate tedesca fatta semplice con aceto e brodo vegetale, e il rosti, le frittelle svizzere di patate.

Sempre in rifugio immancabile la polenta, una salvezza per chi mangia senza glutine, realizzata con farina più o meno rustica, integrale o taragna. Una vera delizia da accompagnare con un’insalata mista con carote e cavolo cappuccio, con dei funghi, con i crauti, con fagioli all’uccelletto preparati con sugo di pomodoro e cipolla, con fagioli borlotti, con verdure grigliate, con rape o porri bolliti, o con erbe cotte. Qualunque piatto scegliamo assicuriamoci sempre non ci sia il burro perché in montagna dalla Val d’Aosta alle Dolomiti questo ingrediente regna sovrano!

Nei negozi di montagna possiamo trovare sicuramente delle tipicità vegane che possono aiutarci a farci vivere in pieno le nostre vacanze come, ad esempio, marmellate tipiche di frutti di bosco, le famose marmellate di mirtilli rossi dell’Alto Adige, cioccolate fondenti con frutta secca o bacche, grappe ai mirtilli o al pino mugo, frutta sotto spirito o sotto sciroppo, vasi di verdure fermentate, crauti fermentati e porcini sott’olio, funghi secchi, confezioni di riso oppure di orzo arricchite con verdure secche o erbe aromatiche.

Consigliamo anche: Kartoffelsalat, insalata di patate alla tedesca vegana

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Edito da

Psicologa food coach, esperta di alimentazione ed igiene naturale, di tecniche di rilassamento e mindfulness, vegan food blogger, segue attraverso consulenze online le persone nel cambio di alimentazione e di stile di vita. Conduttrice radio/tv, attrice ed autrice di libri per bambini e ragazzi. Suo il blog www.isabellavendrame.com in cui trovare articoli e ricette. Segue da diversi anni un'alimentazione vegetale e senza glutine, genuina e naturale, uno stile di vita che le ha regalato salute, sorriso e benessere.

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