Storia di una studentessa universitaria impegnata nel movimento ecologista nella sua città
L‘impegno in campo ecologista di una studentessa universitaria russa verte su diversi fronti. Il primo senza dubbio è quello alimentare spostando la dieta verso un consumo di cibi a base vegetale. Poi viene l’abbattimento dello spreco dei materiali, quindi del riciclo differenziato fino ad arrivare alla meta dello zero waste. Anna Ostapenko racconta della sua esperienza personale, di come è cresciuta la sua consapevolezza su queste importanti tematiche e del movimento ecologista a Perm.
“Studio all’Università “Higher School of Economics” a Perm. Non studio economia ma storia e come attività sociali ho scelto ecologia e dirigo il club studentesco ecologico presso la mia università. Abbiamo 5-6 membri attivi su base continuativa e fino a 30 volontari che ogni tanto agiscono. Ci occupiamo di raccolta differenziata sul territorio dell’università, di educazione ecologica, cerchiamo di organizzare eventi senza l’uso di piatti di plastica. Istruiamo gli studenti, organizziamo lezioni ecologiche nelle scuole. Cerchiamo di far inserire i piatti vegani nella mensa universitaria ma questo è un po’ più difficile.
Qual è la situazione ecologica a Perm?
La città nei tempi sovietici era una città chiusa, non facevano entrare gli stranieri, qui si trovavano delle grandi strutture industriali. Il movimento ecologico era sotto il controllo dello stato. C’era una società di protezione della natura che, appoggiandosi al partito comunista, diceva che tutto andava bene, bastava piantare alberi.
Il movimento ecologista è nato a Perm negli anni 90. Perché io ho sentito la necessita di questo? Non è che sono andata a misurare i valori dell’aria a Perm. Nella biblioteca scolastica vedevo i rapporti ecologici, i monitoraggi dei fiumi sporchi e le percentuali alte dell’asma a causa dell’industria petrolifera.
Quello che mi ha spinto verso le attività ecologiche sono alcuni attivisti di Perm. Per esempio, ho saputo del concetto Zero Waste, del fatto che da soli si può fare qualcosa di utile per l’ambiente. Sì, è difficile agire sulla qualità dell’acqua nei fiumi o dell’aria intorno a te. Ma è possibile rinunciare all’utilizzo delle cose usa e getta, riflettere prima di comprare qualcosa, passare al vegetarismo. Certo, fare il passo verso il veganismo è più difficile, ho una lunga strada davanti a me.
Sai qualcosa del movimento ecologista nel mondo?
Per un periodo ho studiato a Mosca. Là il nostro club ecologista “HSE Green” è più radicato e siamo andati in Belgio. Si è trattato di seminari ecologisti. Abbiamo osservato diversi progetti ecologici, conosciuto l’elettro car sharing e il partito verde giovanile che si occupa di progetti eco in Belgio. Questo ci ha dato molto.
Ora stiamo cominciando a muoverci qui a Perm, facciamo delle lezioni ecologiche nelle scuole e sappiamo che in Belgio tutto questo funziona già da 25 anni. È stato bello vedere dove si può arrivare, quali risultati si possono ottenere.
Inoltre siamo andati negli USA per un mese. Si trattava del Russian Youth Environmental Program. Vengono scelti 40 studenti che in 2 turni vengono mandati negli USA per un mese per poi tornare nelle proprie città e creare i propri progetti ecologici. Tornata dagli USA, ho organizzato delle lezioni con la Società di Protezione della Natura locale.
In due mesi abbiamo fatto più di 100 lezioni. Si è trattato di un fondo che abbiamo speso completamente. Ci siamo spremuti al massimo, siamo molto contenti. Ci dà molta energia constatando nelle classi che molti ragazzi sanno del riciclaggio dei rifiuti. Però non sanno cosa fare esattamente, dove e cosa portare perché abbiamo poche infrastrutture a Perm.
Come vivere zero waste?
Ora mi occupo del servizio “Eco Taxi”, è un servizio di volontari che prelevano materiali riciclabili già differenziati dalle abitazioni. Un tempo anche io usufruivo di questo servizio, ora lo faccio insieme al mio papà. Lui sta alla guida e io prelevo materiali riciclabili. Ci sono anche delle ditte, posso contare almeno 3 strutture vicino a Perm che riciclano carta, alluminio, metalli. Si può vivere zero waste, si può minimizzare i rifiuti. Ci sono diversi punti di raccolta dove si possono ricevere dei soldi o inviarli per beneficenza.


Per quanto riguarda i miei progetti per il futuro, visto che studio storia, il mio indirizzo futuro è l’attività scientifica. Ora mi trovo a un bivio: occuparmi di attività pubblica o scientifica? Vorrei prendermi un anno sabbatico dopo la laurea trimestrale e andare da qualche parte a fare volontariato per un anno oppure lavorare presso la Società di protezione della natura qui a Perm per decidere di cosa occuparmi. Vedo che le persone cambiano e cambia anche la legislazione. Lentamente ma gradualmente andrà tutto bene”.