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Uccisione dell’Orsa Amarena, di chi è la colpa?

Il recente fatto di cronaca riguardante l’uccisione dell’orsa Amarena necessita di una riflessione. Approfondiamo insieme cosa è successo e soprattutto di chi è veramente la colpa

La cronaca degli ultimi giorni ha visto ancora protagonista un’orso, questa volta non più nelle vesti di aggressore, ma di vittima delle mani di un uomo. Approfondiamo insieme quanto è successo e soprattutto riflettiamo su di chi è veramente la colpa di quanto accaduto.

Come ormai è noto, l’Orsa Amarena è stata uccisa giovedì 31 agosto a colpi di fucile da un uomo che l’ha trovata con i suoi cuccioli nel giardino di casa. Questa volta il fatto si svolge in Abruzzo, alla periferia di San Benedetto dei Marsi, terra amica degli orsi e non in Trentino come accaduto nella vicenda dell’orsa Jj4.

L’uomo, per il reato 544bis del codice penale, poiché ha procurato per crudeltà o senza necessità la morte di un animale, rischia dai 4 mesi ai due anni di carcere. Il 56enne si è difeso dicendo di aver sparato per paura, con un fucile regolarmente di sua proprietà, come atto istintivo nell’aver trovato l’orsa nel suo giardino.

L’opinione pubblica si è scatenata e con essa i social con pesanti affermazioni, condanne univoche ed addirittura minacce di morte nei confronti dell’uomo colpevole di aver ucciso un ormai simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Orsa Amarena, chi era?

È giusto ricordare, infatti, chi era Amarena e cioè un prezioso esemplare di orso bruno particolarmente prolifico. Il suo nome lo si deve al fatto di essere ghiotta di ciliegie e questo l’ha portata nel corso degli anni a frequenti visite nei paesi anche insieme ai suoi cuccioli. Dal 2016 in poi, l’orsa Amarena si è fatta particolarmente conoscere ed amare, protagonista di foto di turisti e curiosi, ma anche di scorribande a danno di attività agricole e zootecniche sempre e comunque indennizzate dal Parco Nazionale d’Abruzzo.

Un comportamento, quello dell’orsa Amarena, di sicuro utile nel richiamare i turisti, apparentemente simpatico e conviviale, ma in realtà insidioso. Anche se non vi è stato nessun comportamento aggressivo dell’orsa nei confronti degli uomini, rimane comunque necessario ricordare che si tratta di un orso con degli istinti e una precisa natura che non sempre può andare d’accordo con le esigenze umane e rischiare un danno reciproco. Ricordiamo, infatti, che uno dei cuccioli di Amarena, Juan Carrito, particolarmente socievole ed attratto dai centri abitati, alcuni anni fa è stato investito ed è morto.

Uccisione Orsa Amarena, di chi è la colpa?

È giusto riflettere e porsi delle domande.

Certamente si tratta di un episodio triste e il fatto in sé è estremamente condannabile, su questo non ci sono dubbi. Mi sono subito, però, chiesta se la colpa di quanto accaduto sia solo dell’uomo che ha impugnato il fucile.

Pochi mesi fa il sistema mediatico era senza mezze misure schierato contro gli orsi, dipinti come esseri pericolosi da eliminare, seminando una reale paura verso questi animali. Probabilmente anche questo episodio recente può essere frutto di questa politica del terrore, ormai diventata colonna sonora della nostra quotidianità.

cuccioli orso
uccisione dell’Orsa Amarena

Improvvisamente giornalisti, opinionisti, blogger e cittadini, tutti si schierano con amore verso gli orsi e gli animali, tutti sono animalisti, condannando con uguale violenza l’atto violento accaduto. Ovviamente questo improvviso e martellante amore per gli animali viene per lo più manifestato davanti a un buon pollo arrosto o masticando un panino al prosciutto.

A mio avviso quindi, nei riguardi dell’uccisione dell’Orsa Amarena, è opportuno parlare di colpe e non di colpa. Colpa di un singolo, certo, reagente in modo spropositato e squilibrato, di un sistema volto a manovrare una massa da inferocire a comando verso il capo espiatorio di turno e, in ultimo, anche di chi si occupa della convivenza con l’uomo di questi splendidi animali.

Non dimentichiamo mai il rispetto reciproco, che gli orsi vanno accolti e protetti, ma non umanizzati troppo e soprattutto non resi comode mascotte da riprendere e divulgare sui social a scopo turistico e pubblicitario.

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Edito da

Psicologa food coach, esperta di alimentazione ed igiene naturale, di tecniche di rilassamento e mindfulness, vegan food blogger, segue attraverso consulenze online le persone nel cambio di alimentazione e di stile di vita. Conduttrice radio/tv, attrice ed autrice di libri per bambini e ragazzi. Suo il blog www.isabellavendrame.com in cui trovare articoli e ricette. Segue da diversi anni un'alimentazione vegetale e senza glutine, genuina e naturale, uno stile di vita che le ha regalato salute, sorriso e benessere.

Ultimi commenti
  • Non mi torna il fatto che se un umano va nel bosco ( casa dell’ orso) e poi l’ orso uccide per difesa propria o dei propri cuccioli, allora l’ orso va ucciso o condannato all’ ” ergastolo “…ma se un orso pacificamente si avvicina alle case umane può essere tranquillamente ucciso..specialmente se l’ umano è un cacciatore che magari non ha resistito all’ insano impeto di sparare!
    Ci rimettono sempre gli animali non umani!

    • Concordo in tutto dottoressa Vendrame Isabella

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