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Ipotiroidismo e dieta: intervenire con l’alimentazione

Cosa si può fare a livello di alimentazione per migliorare il funzionamento della tiroide rallentata?

Quando non si perde peso la colpa è spesso attribuita alla “tiroide”. Questa ghiandola può infiammarsi in seguito, nella maggior parte dei casi, a processi autoimmuni, e produrre meno ormoni.

Tra i sintomi dello scarso funzionamento della tiroide spicca l’aumento di peso. Cosa si può fare a livello di alimentazione per migliorare il funzionamento di una tiroide rallentata?

Quali nutrienti assicurarci e quali limitare o evitare? Chi prende l’ormone sostitutivo come farmaco deve evitare la soia? Ipotiroidismo e dieta: ne parliamo con la Dott.ssa Silvia Goggi.

Cos’è l’ipotiroidismo?

L’ipotiroidismo è una condizione in cui la tiroide funziona poco e quindi gli ormoni tiroidei vengono prodotti in minor quantità.

Un tempo la causa più frequente era la carenza alimentare di iodio, a oggi però questo problema, almeno nei paesi del primo mondo, è praticamente risolto.

Mentre la causa più frequente di ipotiroidismo è oggi la patologia di tipo autoimmune, ovvero quando la tiroide viene attaccata da linfociti, si ha la produzione di anticorpi, e quindi è lo stesso organismo ad attaccare il tessuto tiroideo che quindi produce meno ormoni.

Esistono altre cause di ipotiroidismo meno frequenti, come cause farmacologiche, oppure cause chirurgiche, oppure cause congenite. Quella più comune però riguarda la causa autoimmune, quindi la cosiddetta tiroidite di hashimoto.

Sintomi dell’ipotiroidismo

Sicuramente l’aumento di peso. Quindi la maggior parte delle persone quando si trovano in uno stato di sovrappeso o di obesità, spesso danno la colpa alla tiroide. Basta un semplice esame del sangue per vedere che in realtà il TSH va benissimo. Il TSH è l’ormone dal quale si può valutare, come primo screening, se la tiroide funziona bene o no.

C’è da dire però che se si ha una tiroide mal funzionante, si aumenta di peso, ci si sente sempre stanchi, apatici, possono cadere i capelli, si ha meno resistenza agli sforzi, si può avere una condizione di bradicardia, ovvero di battito del cuore rallentato. È come se tutto un pochino si assopisse.

Ipotiroidismo e dieta

Se c’è un’insufficienza di produzione di ormoni tiroidei, qual è la terapia? Sicuramente la terapia sostitutiva, quindi l’assunzione di ormone tiroideo di sintesi è necessario se i livelli di ormoni raggiungono determinati cut-off.

Però anche da un punto di vista alimentare si può intervenire per ritardare o comunque per ridurre la quantità di farmaci che si assumono.

Diciamo innanzitutto che gli inquinanti ambientali organo cloridrici come il PCB e la diossina causano un malfunzionamento della tiroide e una riduzione della produzione di ormoni. Quindi bisogna stare attenti a non venire troppo in contatto con questi inquinanti.

Dove si trovano questi inquinanti? Essi si trovano sostanzialmente nel pesce e negli altri prodotti di origine animale come il latte o la carne.

Bisogna poi assumere una dose corretta di iodio.

Non deve essere troppo poco ovviamente perché lo iodio serve per la produzione degli ormoni tiroidei ma non deve nemmeno essere troppo. Se l’assunzione di iodio fosse troppo elevata, si rallenterebbe comunque la produzione di ormoni.

Il pesce ha sì dello iodio, ma contiene anche degli inquinanti che possono alterare la funzione tiroidea.

Le alghe, che vanno molto di moda, non contengono una quantità certa di iodio e contengono anche dei metalli pesanti dal momento che i mari sono inquinati.

Quindi la fonte più sicura e quantificabile è ad oggi il sale iodato. Ne basta un cucchiaino raso al giorno per poter raggiungere tranquillamente il fabbisogno di iodio.

Un altro minerale necessario per una corretta funzione tiroidea è il selenio.

È abbastanza diffuso, nel mondo vegetale non dobbiamo preoccuparcene, non è un nutriente critico. Se però vogliamo proprio essere sicuri di raggiungere il fabbisogno, è sufficiente una sola noce del Brasile al giorno.

Per quanto riguarda la famosa soia…

La soia non causa ipotiroidismo se nella nostra alimentazione quotidiana l’apporto di iodio è adeguato, quindi nessuna preoccupazione.

A chi assume la terapia sostitutiva con Levotiroxina, viene spesso detto che non può consumare soia. Questo non è vero, semplicemente il farmaco va assunto a digiuno. Questo semplicemente perché le fibre e le proteine della soia potrebbero inibirne l’assorbimento.

Quindi se uno prende il farmaco la mattina, può tranquillamente far pranzo e cena con la soia o i suoi derivati.

Parliamo ora del glutine

Chi soffre di patologia autoimmune tiroidea, spesso è affetto anche da celiachia. Quindi uno screening della celiachia ogni volta che si manifesta una patologia tiroidea di tipo autoimmune è d’obbligo.

Anche nei soggetti non celiaci, anche se le evidenze scientifiche ancora sono molto limitate, possiamo dire che una dieta che riduca in modo molto stretto il glutine, porta ad un abbassamento degli auto anticorpi contro la tiroidee e ad un miglioramento della funzione tiroidea e del TSH.

Quindi quando si soffre di ipotiroidismo, con una dieta priva di glutine si può ritardare l’assunzione di farmaci o ridurne la quantità necessaria.

Ipotiroidismo e dieta
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