Ai giornali che hanno la colina in bocca. Smentita la falsa informazione secondo cui le diete a base vegetale sarebbero carenti di colina
Nessun pericolo per i vegani, la colina è presente in moltissimi cibi vegetali come la soia, i fagioli, i funghi, la quinoa, le arachidi, spaghetti di soia, i fagioli, il prezzemolo, le lenticchie, le fave secche, i piselli, i ceci e molti altri. La falsa notizia era partita sulla base di quanto affermava la nutrizionista Emma Derbyshire sul British Medical Journal. Illustrava i rischi della dieta vegan nell’apportare le giuste quantità di questo nutriente. A questo falso allarme risponde puntualmente la Dott.ssa Luciana Baroni, presidente di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV.
Falsa notizia sui giornali
In questi giorni è rimbalzato con il solito tam tam dei media la notizia che ahimè la dieta vegana avrebbe un nuovo pericolo, quello della carenza di colina. Hanno recuperato questo nutriente sconosciuto dal momento che i timori che avevano tentato d’instillare i media nei confronti dei nutrienti più gettonati della dieta vegana, ovvero le proteine, il ferro, il calcio e la vitamina B12, sono stati rimandati al mittente.
E visto che per tutti questi nutrienti sono state portate delle evidenze scientifiche per cui essi non costituiscono un problema in una dieta a base vegetale che sia ben costruita; allora hanno fatto saltar fuori questo nuovo nutriente, la colina. È un nutriente essenziale che dobbiamo ricavare dal cibo ma che comunque è estesamente presente in natura in quanto entra nella formazione delle membrane cellulari. Quindi sia i cibi vegetali, che quelli animali, essendo costituiti di cellule, sono una fonte di colina.
A cosa serve la colina?
La colina è un costituente delle cellule, in particolare della membrana delle cellule. Ha una particolare funzione sulla memoria perché entra nella composizione di un neurotrasmettitore, l’acetilcolina. È il più importante neurotrasmettitore che presiede alle funzioni legate ai ricordi e alla memoria.
Va detto che questa notizia, che è stata data in tutti i giornali, non è frutto di nessun studio. Non sono stati analizzati i livelli di colina. Semplicemente questa dottoressa, che è una nutrizionista e che ha comunque dei legami con l’industria della carne perché dichiara la sua appartenenza ad un comitato consultivo per l’industria della carne, semplicemente ha espresso una opinione. È stata pubblicata su una rivista come opinione personale. Basata su alcune considerazioni facilmente confutabili.
La dieta vegana ben bilanciata è in grado di fornire le quantità di colina necessarie
La considerazione principale è che la dieta vegana non sarebbe in grado di fornire sufficienti quantità di colina, in quanto, siccome la dieta vegana esclude i cibi animali, e i cibi animali sarebbero una ricca fonte di colina, va da sé che 2 più 2 fa 4.
In questo caso 2 più 2 non fa 4. Questo perché una dieta vegana, ovvero una dieta a base vegetale che contenga tutti i cibi dei vari gruppi vegetali, quindi cereali, legumi, verdura, frutta e frutta secca, è assolutamente in grado di fornire le quantità di colina necessarie, che tra l’altro non sono neanche ben stabilite.
Cioè non conosciamo esattamente quali siano i livelli di colina necessari, non esistono dei livelli raccomandati come esistono per altri nutrienti come il ferro, il calcio, le proteine.


In realtà non sono solo i cibi animali ad essere fonte di colina ma, per esempio, i legumi. In particolare, la soia apporta più colina della carne di manzo o della carne di pollo. Così come le patate e i legumi, soprattutto i ceci, apportano più colina dei latticini e del tonno. Cibi ricchi di colina sono, per esempio, anche i broccoli, i cavoli, i pistacchi, le arachidi.
Non esiste assolutamente un problema legato alla colina che debba preoccupare i vegani. Quindi i vegani possono stare tranquilli. Consumino i cibi raccomandati da quelle che sono le linee guida contenute nel “Piatto Veg” che sono semplicissime da seguire. Si mettano pure il cuore in pace che non hanno nessun problema legato a insufficienti apporti di colina nella loro dieta.
Consigli per la lettura
“Il piatto Veg. La nuova dieta vegetariana degli italiani”
“Il piatto Veg Mamy. La dieta vegetariana per la mamma e il suo piccolo”
“Il piatto Veg Junior. La nuova dieta vegetariana in età pediatrica (da 0 a 18 anni)”