Meo Lipa, il simpatico veg-influencer, chiede sulla carne alla specialista in nutrizione plant based la Dott.ssa Silvia Goggi
Preparato e chirurgico, Meo Lipa, attivista per la difesa dei più deboli, intervista un’esperta in diete a base vegetale, per rispondere scientificamente alle domande sulla carne dei suoi fans. Meo è molto ben informato intorno a questa questione ma vuole far sentire voci autorevoli. Si rivolge alla Dott.ssa Silvia Goggi, Medico Specialista in scienze dell’alimentazione con Master in Alimentazione e Dietetica Vegetariana. Veggie Channel ha realizzato una lunga serie di video con la Dott.ssa Silvia Goggi intitolata “Pillole di Nutrizione”. Volevamo fare divulgazione su questo tema avvicinando le persone il più possibile ad un’alimentazione vegetale in modo semplice e adatto a ogni esigenza. Ora insieme a Meo ci rivolgiamo anche ai giovanissimi.
Spesso i medici incoraggiano a mangiare carne, anche se la scienza dice che non è necessaria
Meo: Come rispondiamo a chi afferma: “Io vorrei diventare vegano ma il mio medico dice che, se non mangio la carne, muoio, la carne fa bene, siamo onnivori”. A volte vedono il medico come un ostacolo, a volte è solo una scusa.
Dott.ssa Slvia Goggi: “Non è vero, le posizioni di società scientifiche hanno detto, dopo aver vagliato tutta la letteratura scientifica, che la carne non è necessaria, vivere senza carne si può e fa anche bene. La carne è considerata cancerogeno di tipo 1 (la carne lavorata) e di tipo 2 (la carne rossa). E in ogni caso non c’è nulla presente nella carne che non sia presente anche nei vegetali. Gli animali si limitano a concentrare nutrienti che stavano nei vegetali, solo che facendolo aggiungono i loro grassi saturi e colesterolo. Prendendo i nutrienti dalla fonte direttamente e integrando la B 12, la salute ci guadagna. (Se vuoi sapere perché è importante integrare la vitamina B12: Vitamina B12: cosa dice la scienza)
Nella facoltà di medicina nutrizione non si studia, non c’è un esame a riguardo, però ci sono molte risorse a disposizione dei professionisti, se questi vogliono informarsi e aggiornarsi, giacché i vegetariani e vegani stanno crescendo sempre di più. Il medico non può dire che senza carne non si può vivere o che la carne fa bene, è falso. In una dieta onnivora comunque la carne è la fonte proteica che va consumata meno spesso.
Come sfatare il falso mito che senza la carne si diventa anemici
Meo: Un altro ostacolo che la gente pensa di avere è la frase: “Io vorrei diventare veg ma sono anemica, mi serve la carne per il ferro, soprattutto quella di cavallo”. Ma com’è possibile che, pur mangiando carne, rimangono anemici, se dicono che la carne sia la soluzione?
Dott.ssa Silvia Goggi: Non c’è prevalenza di anemia tra i vegetariani/vegani o gli onnivori, quindi non è vero che chi è vegano ha più rischio di anemia. È vero invece che chi è veg, ha dei depositi di ferro inferiori. Ma questo è un vantaggio perché il ferro è un ossidante, non ne serve in eccesso, ma solo lo stretto indispensabile. Il ferro vegetale viene assorbito solo se serve e quanto ne serve. Col ferro eme della carne non funziona, viene assorbito tutto indistintamente, con alti depositi di ferritina, con maggiori rischi di problemi cardiovascolari, tumori e demenza. (Dieta vegana e ferro)
Un bravo onnivoro consuma pochissima carne, meglio sarebbe non consumarne affatto!
Meo: Spesso capita che le persone si difendono che la carne fa bene se consumata con moderazione. Ma loro la consumano tutto il giorno tutti i giorni, non è proprio moderazione né dieta mediterranea. Dal punto di vista etico non va bene nemmeno ridurre, ma lasciamo perdere. Dal punto di vista della salute cosa possiamo affermare?
Dott.ssa Silvia Goggi: Tra dire: “La carne fa bene una o due volte a settimana” e “La carne fa meno male, il meno possibile viene mangiata”, c’è un abisso. Comunque la dieta mediterranea significa legumi almeno una volta al giorno, e il prodotto animale solo uno e solo una volta al giorno. Tipo a pranzo formaggio e a cena lenticchie.
Chi aderisce di più alla dieta mediterranea infatti sono i vegani, che consumano appunto cereali integrali, legumi, frutta, verdura, frutta secca e semi. Perché i legumi sono la fonte proteica più vantaggiosa? Non contengono colesterolo (non ci serve), grassi saturi, contengono invece fibre che saziano e aiutano la flora batterica. Un bravo onnivoro consuma legumi tutti i giorni e solo il 5% delle sue calorie giornaliere derivano da fonti animali. Il 5% di calorie su una dieta da 2000 calorie al giorno è veramente una quantità piccolissima di prodotti animali.
Quindi per la salute o si è vegani (molto bene!) o si veramente è onnivori che mangiano 100 calorie di prodotti animali al giorno. Personalmente non ne conosco tantissimi. Però ultimamente oltre ai vegani si sta diffondendo questa modalità di mangiare, chiamiamola flexitariana. Ovvero il più possibile veg con qualche eccezione (per etica è inaccettabile, per salute va bene, meglio di niente).
L’italiano medio fa un uso spropositato di prodotti animali, anche oltre 3 volte al giorno: colazione, pranzo e cena senza accorgersene. Non basta metterci vicino della verdura o mangiare la frutta a merenda per dire: “Ho un’alimentazione sana”. Mangiare i legumi una volta al giorno è una cosa che va fatta a prescindere. I legumi accomunano ogni tipo di dieta. Dunque un vegano, un vegetariano e un onnivoro possono sedere alla stessa tavola, che tanto una volta al giorno i legumi li devono mangiare tutti.


Il terrorismo psicologico che alcuni medici fanno nei confronti della dieta vegana è ingiustificato!
Meo: Cosa possiamo consigliare a quei giovani che vogliono diventare veg ma trovano barriere nei medici o nella famiglia? Come ci si deve comportare verso i medici che fanno terrorismo psicologico sui pazienti?
Dott.ssa Silvia Goggi: Il terrorismo psicologico da parte dei medici sulla dieta vegana non è giusto, un medico non deve giudicare le scelte alimentari se queste sono vantaggiose. Il medico non deve scoraggiarlo né imporre il suo modo di mangiare, il rispetto prima di tutto. Se non è in grado di dare consigli lui stesso, c’è una rete di professionisti adatti a questo: la Rete famiglia veg, creata dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana. Si può vedere nella propria regione qual è il nutrizionista, il dietista, il medico più vicino e andare con la propria famiglia.
Di solito quando una persona diventa veg, tutta la famiglia ne beneficia perché cominciano finalmente a mangiare più legumi, più verdure, più cereali integrali, frutta secca. Quindi c’è solo da guadagnarci.
Un medico può non essere vegano. Però che un medico scoraggi una scelta che si è approvata così preventiva verso le patologie cronico-degenerative che affliggono la nostra epoca, è sbagliato, contrario a ogni evidenza.
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