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Se hai una sensibilità al nichel, segui i consigli della Dott.ssa Silvia Goggi che fa un esempio di un menù vegano giornaliero a basso contenuto di nichel

I soggetti sensibili al nichel spesso pensano erroneamente di dover rinunciare del tutto ad alimenti come legumi, cereali e frutta secca, e sono spesso scoraggiati se desiderano passare ad una dieta vegana.

Oggi scopriremo che dieta vegana e nichel non sono impossibili da conciliare, basta avere qualche piccolo accorgimento. La Dott.ssa Silvia Goggi farà un esempio di un menù vegano giornaliero a basso contenuto di nichel.

Le persone che soffrono di una sensibilità o di un’allergia vera e propria al nichel, spesso pensano di non poter passare a una dieta vegana, 100% vegetale. Questo perché proprio nel regno degli alimenti vegetali sono presenti degli alimenti ad elevato contenuto di nichel.

Questo non è vero, e dopo vedremo il perché nel dettaglio, intanto è bene sapere che la cosa importante è non superare una certa quota di nichel al giorno. Quindi è possibile avere un’alimentazione vegetale varia che soddisfi i fabbisogni senza privarsi della possibilità di seguire una dieta vegana e quindi dei suoi benefici sulla salute.

Attenzione alle pentole

Il nichel è un metallo ubiquitario nel suolo e che viene utilizzato anche nella produzione di utensili da cucina, bigiotteria e cosmetici. Quindi sicuramente una prima norma comportamentale importante è quella di prestare attenzione a non entrare in contatto con quelle fonti di nichel che poi possono passare negli alimenti. Quindi occorre fare attenzione alle pentole e agli utensili che utilizziamo.

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Non esiste però solo un’allergia al nichel di tipo da contatto. Esiste anche una forma sistemica dovuta all’ingestione di nichel che si può manifestare con sintomi gastrointestinali come gonfiore, diarrea, meteorismo, oppure con sintomi neurologici come emicrania, oppure ancora con sintomi aspecifici come febbre o malessere generale. In questo caso dovremmo proprio stare attenti alla qualità e al tipo di alimenti che andiamo a preparare.

È assolutamente possibile costruire una dieta giornaliera bilanciata prestando attenzione a non introdurre più della soglia, posta intorno ai 220 milligrammi di nichel al giorno.

Un’altra cosa importante è quella di associare ad ogni pasto una fonte di vitamina C come può essere uno spicchio di mela alla fine del pasto, oppure qualche goccia di limone, così da ostacolare l’assorbimento del nichel.

Inoltre occorre prestare attenzione allo stato del ferro, perché quando l’organismo è in carenza di ferro, aumenta l’assorbimento del nichel.

È vero che esistono legumi che presentano quantitativi elevati di nichel come le lenticchie oppure la soia, ma è anche vero che esistono legumi, come i ceci, a minor contenuto.

È vero che esistono cereali integrali come l’avena con elevato contenuto di nichel, ma è anche vero che esistono cereali come il riso che invece ne hanno quantità veramente minime.

Quindi come può essere una dieta vegana a bassissimo contenuto di nichel?

Per esempio, al mattino si può consumare del pane non integrale, quindi raffinato, perché i cereali raffinati presentano un quantitativo di nichel inferiore, con della marmellata. A metà mattina invece si può consumare un frutto.

Per pranzo un risotto alla zucca con degli spinaci come contorno.

A metà pomeriggio una manciata di pistacchi, che è un tipo di frutta secca con un basso contenuto di nichel, e la sera a cena una farinata di ceci con patate al forno e un’insalata mista di lattuga.

Questa è una giornata che apporta una quantità di nichel inferiore alla soglia consigliata. È ovviamente solo un esempio ma le combinazioni che si possono fare sono molteplici.

Sensibilità al nichel, allergia
Dott.ssa Silvia Goggi

Quindi se soffrite di un’allergia o di una sensibilità al nichel e desiderate passare ad una dieta vegana, non vi scoraggiate perché questo è possibile.

Chiaramente dovrete variare il più possibile la qualità e il tipo degli alimenti vegetali introdotti anche in base alla vostra tolleranza individuale. Questo perché la soglia che viene posta come limite da non superare è una cosa assolutamente soggettiva e non è detto che sia definitiva.

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