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Svezzamento, consigli di base del biologo nutrizionista

Le diete vegetariane, nonché quelle vegane, sono adeguate dal punto di vista nutrizionale in tutti gli stadi del ciclo vitale, anche nello svezzamento. Alcuni consigli della Dott.ssa Stefania Candilera, biologo nutrizionista

Che cosa dobbiamo sapere per un corretto svezzamento? Ecco i consigli della Dott.ssa Stefania Candilera, biologo nutrizionista, membro di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana. Nei primissimi anni di vita di un bambino è molto importante stare attenti a quello che il bambino mangia.

Ecco alcuni consigli per un corretto svezzamento

Limitare la fibra

Fino ai 2 anni di età bisognerebbe ridurre il più possibile la fibra, questo perché occupa spazio nello stomaco e quindi porta il bambino a mangiare un po’ meno. È opportuno che egli mangi cibi più nutrienti rispetto alla frutta e alla verdura. Limitare l’apporto di fibre può dare dei benefici anche dal punto di vista intestinale, per ridurre le coliche o la stipsi, per esempio. Questo potrebbe essere un primo consiglio per lo svezzamento da dare a tutte le mamme, indipendentemente dal tipo di dieta del bambino.

Non limitare i cibi grassi

Non limitare i cibi di origine grassa, l’importante è che siano cibi di origine vegetale. Per cui va benissimo l’olio extravergine di oliva, va benissimo la frutta secca, i semi oleosi, in creme o macinati, ovviamente seguendo il corso della crescita del bambino.

Per cui finché il bambino è molto piccolo la frutta oleosa secca va benissimo in crema da mescolare alle pappe. Successivamente quando incomincerà ad avere dei dentini e inizierà a masticare, gli si può proporre la frutta oleosa secca anche in altre formule.

Vanno benissimo anche i cibi di origine grassa molto nutrienti perché il bambino deve crescere, ha bisogno di energia. Ha il sistema nervoso da dover sviluppare, tutti i suoi organi, poi quando incomincerà a camminare si muoverà molto, per cui consumerà molta energia. Quindi non limitare assolutamente i cibi grassi.

Ritardare/non introdurre i latticini

Ritardare il più possibile, se non addirittura non introdurre per niente, i latticini nella dieta del bambino. I latticini non sono assolutamente indispensabili per la corretta crescita del bambino, anzi apportano anche alcune sostanze dannose.

Non devono mancare cereali e legumi

Altri 2 cibi che non dovrebbero mai mancare nel piatto di un bambino sono i cereali e i legumi. Sempre per il discorso della fibra che all’inizio dello svezzamento andrebbe ridotta un pochino, i cereali non devono essere integrali, quindi devono essere raffinati e i legumi devono essere decorticati o passati con il classico passaverdure.

Un piatto completo prevede l’assunzione in contemporanea sia di cereali, che di legumi a cui viene poi aggiunto un po’ di olio e un po’ di frutta oleosa secca ed eventualmente un po’ di succo di limone per aumentare l’assorbimento del ferro.

Negli adulti l’assunzione di fibra è consigliata, questo perché, per esempio, riduce la glicemia postprandiale e poi si è portati a mangiare un po’ meno. Per cui anche per chi ha problemi di peso, è sempre consigliato di mangiare sempre un po’ di verdura cruda prima del pasto, in modo da occupare già un pochino lo stomaco. Nei bambini invece questo non è consigliato, non fino ai 2 anni di età.

Negli adulti la fibra apporta dei benefici come una migliore funzionalità intestinale e un minor apporto calorico. Mentre nei bambini questa comporta la stitichezza paradossa, proprio perché paradossalmente provoca stipsi. I
bambini devono crescere, non hanno il problema degli adulti che invece devono stare attenti a quante calorie consumano rispetto al movimento che fanno.

Aumentare la fibra dai 2 anni in su

Dai 2 anni in su si può cominciare ad aumentare un pochettino la fibra.

La cosa è molto soggettiva: se un bambino a 1 anno e mezzo cresce bene, ha degli ottimi percentili di crescita, è di buon appetito – un po’ di verdura gliela si può già incominciare a fare assaggiare. Questa però deve essere sempre una minima parte nel piatto.

I cibi più importanti del piatto devono essere i cereali, i legumi e i grassi (gli oli e la frutta oleosa secca).

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Stefania Candilera, biologo nutrizionista
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