Quali sono i danni dello zucchero nei più piccoli? Dove ricercare le cause dell’obesità infantile? Risponde la Dott.ssa Silvia Goggi
Oggi in Italia il 40% dei bambini è in sovrappeso. Dove ricercare le cause di questa epidemia? Oltre all’eccesso di proteine animali, il secondo responsabile dell’obesità infantile sono gli zuccheri semplici. Biscotti, caramelle, barrette di cioccolato, succhi di frutta: è un attimo superare il limite massimo stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Quali sono i danni dello zucchero nei più piccoli? Cosa proporre in alternativa a questi alimenti “vuoti” dai quali i più piccoli sono spesso purtroppo dipendenti? Ne parliamo con la Dott.ssa Silvia Goggi.
Parliamo di un argomento un po’ amaro: l’eccesso di zucchero che consumano purtroppo i bambini di oggi.
L’eccesso di zuccheri semplici è tra le 2 cause alimentari dell’obesità infantile. La seconda causa è l’eccesso di proteine animali e su questo argomento Veggie Channel ha realizzato numerosi video informativi.
Si sente spesso giustamente dire che il cervello ha bisogno di zuccheri. Quindi una mamma o una nonna troppo apprensive possono pensare che la soluzione sia quella di riempire i bambini di caramelle e merendine. Questo però fa solo il loro male.
Il cervello, è vero, consuma glucosio ma noi glielo possiamo fornire o sotto forma di zuccheri complessi, quindi di carboidrati complessi come pasta, pane, cereali, patate, cracker e tutti gli alimenti di questa categoria. Oppure come zuccheri semplici che significa che non sono complessati in molecole voluminose ma sono pronti all’assorbimento.
Anche qui dobbiamo fare una distinzione. La frutta è vero che ha zuccheri semplici ma ha anche fibre che ne rallentano l’assorbimento e soprattutto che inducono sazietà. Quindi il problema della frutta è un problema che non esiste.
Dipendenza dallo zucchero e obesità infantile
Vediamo invece che cosa succede con gli zuccheri semplici, di succhi di frutta, di merendine, di caramelle, di cioccolatini e di tutte queste terribili diavolerie che purtroppo hanno come target i bambini, grazie anche ad un’astuta pubblicità.
Quando il nostro organismo sente il sapore dolce, sin dalla primitività, da quando l’uomo era appena nato, il nostro cervello è abituato a riconosce ciò che è dolce in modo positivo. Solo che quando l’uomo era agli arbori del suo tempo, non esistevano le caramelle, non esisteva lo zucchero semplice. Gli unici contatti che l’uomo aveva con i carboidrati, che sono la fonte primaria di energia e che quindi la natura doveva indicargli che fossero una cosa positiva, era con frutta, bacche e al massimo cereali.
Quindi quello che succede oggi è che quando un bambino consuma degli zuccheri semplici, come i biscotti, o ancor peggio i biscottini che vengono messi nel biberon, il cervello risponde rilasciando tantissima dopamina che è l’ormone della ricompensa. Ed è lo stesso ormone responsabile delle dipendenze.
Quindi in men che non si dica i bambini si ritrovano dipendenti dallo zucchero. Quante volte abbiamo assistito a questa situazione di bambini non vogliono mangiare ma frignano, si lamentano e pestano i piedi finché non ottengono il biscotto.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) pone un limite al consumo giornaliero di zucchero da parte dei bambini che non bisognerebbe superare ma anche se gli si sta molto lontani è tanto meglio.
Questo limite è di 25 grammi al giorno.
Facendo un esempio purtroppo non molto lontano dalla realtà: basta bere un succo di frutta e mangiare 5 biscotti al mattino, poi una merendina a metà mattinata e uno yogurt da bere zuccherato al pomeriggio, per assumere più di 50 grammi di zuccheri nella giornata, quindi più del doppio il limite consentito.
Questo è un problema che viene spesso sottovalutato dalle mamme che non riescono a comprendere come, seppure il loro figlio sia magro, quello zucchero possa essere un problema. È un problema anche dei soggetti magri, perché lo zucchero semplice si trasforma principalmente in grasso viscerale, quindi un grasso che non si riesce a pinzare con le dita ma che poi crea, a lungo termine, degli scompensi metabolici.


Qual è la giusta frequenza per consumare alimenti zuccherati?
I dolci fanno parte della nostra tradizione e soprattutto sono un modo per festeggiare in famiglia. Bisogna insegnare ai bambini, come prevede per altro la piramide alimentare mediterranea, a fare del gelato e della brioche un’eccezione da condividere con gioia con il resto della famiglia.
Quello che va evitato e in casa non andrebbero tenute sono tutte queste fonti di zuccheri che non apportano veramente nessun beneficio nutrizionale oltre appunto ad innescare questa dipendenza che poi è difficile da rompere.
Cosa dare ai nostri bambini come merenda?
Cosa possiamo dare quindi ai nostri bambini come merenda se non gli diamo una “merendina”. Se siamo arrivati a porci questa domanda è perché la pubblicità ci ha distratto in tutti questi anni dalle vere cose che i bambini dovrebbero mangiare come merenda come frutta, pane e olio, pane e pomodoro, cracker, frutta secca e via dicendo.
Per esempio, potete fare con della frutta secca, della frutta essiccata e del cacao dei tartufini oppure possono mangiare semplicemente frutta. La frutta può essere convertita, una volta frullata, in gelato. Vedete che ci sono vari modi in cui si possono proporre lo stesso alimenti dolci ma senza l’ombra di zuccheri semplici raffinati.
Attenzione che non stiamo parlando solo dello zucchero semplice da tavola bianco. Qualunque altro sinonimo, come può essere lo zucchero di canna, lo sciroppo d’agave, lo sciroppo d’acero, il malto di riso, il malto d’orzo, non cambia assolutamente niente. Rientrano tutti in questa categoria che nei bambini andrebbe limitata a due volte alla settimana.
Consigliamo anche: Sovrappeso e obesità: la vera causa